“Prendiamo atto della mancata partecipazione degli armatori alla gara, in scadenza oggi, per aggiudicare i servizi marittimi tra la Sicilia e le isole minori. Un’occasione persa, perché tali trasporti, realizzati con il sostegno economico della Regione, avrebbero trovato stabilità per i prossimi cinque anni, razionalizzando l’offerta dei collegamenti ed evitando sprechi”.
Così l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone commenta l’esito negativo della gara bandita per individuare le compagnie di navigazione a cui affidare il servizio. Si tratta del trasporto passeggeri, in regime di servizio pubblico con compensazione finanziaria, fra le isole minori e la Sicilia.
“In ogni caso – prosegue l’esponente della giunta Musumeci – nulla cambierà nell’erogazione dei servizi e anzi, con il mantenimento dell’attuale regime, vengono superate anche le ventilate perplessità di qualcuno fra i portatori di interesse delle isole”.
La Regione, quindi, procederà con la proroga degli attuali affidamenti nell’attesa della preparazione e pubblicazione di un nuovo bando che – assicura Falcone – sarà predisposto “interpellando il mercato, non necessariamente siciliano, attraverso nuove modalità”.
Sulla vicenda interviene Tiziano Minuti, responsabile del personale e della comunicazione del Gruppo Caronte & Tourist: “La decisione di non partecipare alle gare bandite dalla Regione Siciliana – spiega – ha origine da valutazioni oggettive sui contenuti tecnici ed economico/finanziari dei bandi.
Ci riferiamo, in particolare, ai vincoli per l’età massima del naviglio, evidentemente escludenti per i noti requisiti anagrafici della nostra flotta; alla generalizzata riduzione della base d’asta; ai maggiori oneri legati alla previsione dei costi operativi indeducibili; all’inasprimento delle penali per mancata sostituzione del naviglio fuori servizio entro le 96 ore – tali da vanificare in questi casi, tutt’altro che infrequenti e/o improbabili, la redditività prevista – e alla peculiare parametrizzazione del margine di remunerazione contrattuale massimo cui l’esercente può aspirare, che lo rende del tutto inadeguato rispetto al rischio d’impresa cui esso si sottopone. In altre parole, non si garantisce un margine di profitto ma si preannuncia una perdita quasi certa. Bandi che la compagnia di navigazione giudica, in alcuni passaggi, “irragionevoli”.
“Ritenendo di dover escludere responsabilità politiche o problemi tecnico/giuridici creati dagli uffici – prosegue la nota del Gruppo Caronte & Tourist – c’è da credere che il vizio sia stato quello di un difetto o una carenza d’istruttoria (sulla valutazione dei reali bisogni dei territori e sulle effettive necessità operative, ma anche nella valutazione delle esigenze delle platea dei potenziali armatori interessati) da parte dei tecnici incaricati dalla Regione se è vero come è vero che, oltre al gruppo Caronte&Tourist, nessun altro armatore abbia ritenuto di poter o voler partecipare alla gara.
Su una delle caratteristiche escludenti la compagnia di navigazione ha presentato ricorso al TAR.
Caronte &Tourist, che da contratto deve garantire il servizio fino al prossimo 31 dicembre, ha annunciato di dover avviare le procedure di licenziamento collettivo del personale fino a oggi impiegato sulle tratte oggetto di gara.