Il giudice monocratico del Tribunale di Marsala ha autorizzato l’uso delle riprese televisive nel processo a carico della magistrata Maria Angioni, ex pm titolare dell’inchiesta della Procura di Marsala sulla scomparsa di Denise Pipitone.
Il provvedimento, limitato a 5 minuti a udienza, è stato emesso dalla giudice Giusi Monterriccio – come riporta un lancio AGI – al termine di una breve camera di consiglio nella prima udienza del processo. I pm titolari del fascicolo, Roberto Piscitelllo e Giuliana Rana, oggi presenti in aula, hanno chiesto un rinvio per vagliare il contenuto dell’ordinanza.
Nel processo l’ex sostituta procuratrice è imputata per il reato di false informazioni al pm con l’accusa di aver fornito informazioni “false, reticenti o nulle”. Il procedimento è nato in seguito a delle dichiarazioni rese nel corso di alcune trasmissioni televisive da Maria Angioni (attualmente in servizio a Sassari), per le quali la Procura di Marsala ha disposto il giudizio immediato.
Il legale dell’ex pm ha chiesto di ascoltare 14 testimoni, tra cui magistrati e l’attuale direttore dell’Aise, Giovanni Caravelli. La lista testi è stata depositata dall’avvocato Stefano Pellegrino nel corso della prima udienza del procedimento. La richiesta di ascoltare il direttore del servizio segreto italiano per l’estero viene ritenuta necessaria per “riferire in ordine alle attività compiute, alle iniziative poste in essere, alle informazioni raccolte o fornite in ordine al rapimento di Denise Pipitone alla Procura della Repubblica di Marsala e alle diverse forze di polizia giudiziaria, specificando i nomi dei magistrati o dei vertici od operatori di pg con cui l’Aise si tenne in contatto nel 2004 e negli anni successivi”.
Tra i nominativi per cui si richiede l’audizione in aula ci sono anche quelli dell’ex procuratore capo di Marsala, Antonino Silvio Sciuto, oggi in pensione, e dell’ex sostituto procuratore Luigi Boccia (adesso in servizio alla Procura di Pistoia), tra i primi titolari dell’inchiesta assieme a Maria Angioni. Oltre ai due magistrati, il legale dell’imputata ha chiesto di ascoltare anche periti e investigatori di polizia giudiziaria che, nel corso di questi 17 anni, si sono occupati delle inchieste sulla sparizione di Denise. Tra questi, l’informatico Gioacchino Genchi, l’ex dirigente del Commissariato di Mazara del Vallo, Antonio Sfameni, e la moglie Stefania Letterato, ex ufficiali dei carabinieri, ma anche Piera Maggio e un giornalista.
AGGIORNAMENTO ORE 15
“Non sono soltanto le stragi della Repubblica a meritare attenzione ma anche la scomparsa di un bimba è un motivo per andare fino in fondo”, ha detto la magistrata Angioni al termine dell’udienza. “Ognuno in questa vicenda ha fatto il suo dovere secondo le prerogative”, ha aggiunto, riferendosi a “testimoni che nell’ambito delle nuove indagini hanno riferito particolari fini ad allora inediti”. Il magistrato era in servizio a Marsala all’epoca della scomparsa della piccola a Mazara del Vallo – avvenuta il primo settembre 2004 – ed è stata tra i primi pm titolari dell’inchiesta.
“Cerco di valorizzare questo processo – ha aggiunto l’ex pm di Marsala all’uscita dal Tribunale lilbetano – perché credo che arriverà a un esito positivo di ristabilimento della verità e aiuterà a capire cosa è accaduto in quegli anni. I testimoni verranno a dire la verità con la massima responsabilità e tutto ciò ci aiuterà”.