“Il caro energia ha fatto lievitare i costi di produzione dei frantoi oleari e non solo: vi è il serio rischio di trasformare le olive a prezzi più alti rispetto a quelli di mercato”. Questo l’allarme lanciato da Gaspare Ingargiola responsabile di FedAgricoltura Trapani, nonché presidente provinciale della Confederazione C.I.F.A. Il rincaro generalizzato delle materie prime e dell’energia fino al 250% nell’attività produttiva olearia potrebbe mettere in forte discussione i contratti già stipulati con la grande distribuzione. “In questo inquietante scenario, con un difficilissimo autunno alle porte, i produttori saranno costretti ad adeguare i prezzi, innalzandoli di almeno il 10%. È un rischio –avverte Ingargiola- qualora il mercato non fosse in grado di reggere gli aumenti dei costi di produzione, in quanto le aziende del comparto olivicolo sarebbero costrette a tagliare forniture, a produrre meno e pertanto a mettere in cassa integrazione molti lavoratori della filiera. Non credo ci sia qualcuno che sia pronto, a queste condizioni, a lavorare in perdita andando incontro a sicuro fallimento a causa dei rincari e delle speculazioni scatenate dalla guerra in Ucraina”. Il responsabile provinciale di FedAgricoltura evidenzia, inoltre, i grossi rincari sui costi della filiera agricola, fino al 120% per il gasolio necessario per le lavorazioni dei terreni, per non parlare del 150% dell’aumento del prezzo dei concimi.
Infine Gaspare Ingargiola sottolinea: “vi è l’urgenza e la necessità di avviare una “new vision” del green economy, bisogna ritrovare la strada dell’innovazione per affrontare le sfide alle quali sono chiamate le imprese, accelerare la cosiddetta “transizione ecologica”. Non può, e non deve, bastare un agognato aiuto di Stato, con la richiesta di contributi a fondo perduto, a far fronte all’impennata dei costi di produzione, al caro energia e alla eccessiva imposizione fiscale. Serve una maggiore trasparenza e tracciabilità delle spese sostenute dall’impresa/famiglia, in modo da traslare l’imposizione, adeguando i prezzi al consumo, in modo corretto e con minori margini di errore”. Il Presidente di CIFA Trapani aggiunge: “bisogna rivedere il sistema sanzionatorio, in modo che lo stesso venga riutilizzato in percentuale, nel comparto produttivo sotto forma di welfare per avviare il rilancio imprenditoriale. Se riallineare il reddito d’impresa è la mission del governo, dobbiamo investire sulla fiducia affidata all’imprenditore nel momento in cui si è data l’opportunità di aprire un codice d’identità fiscale. In questo complesso e difficile contesto –conclude Ingargiola- riveste un ruolo importante la formazione per l’acquisizione di nuove skills, riprendendo la strada dell’artigianato per dare forza alla grande produzione ed al sistema industriale, a tal fine risulta fondamentale affidarsi, con estrema fiducia, alle associazioni di categoria ed agli ordini professionali per una ritrovata coesione sull’organizzazione dell’impresa”.