Aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario, oggi, intorno alle 14, all’interno della Casa Circondariale di Trapani.
Un assistente capo coordinatore, in servizio al reparto Mediterraneo del “Pietro Cerulli”, è stato colpito con pugni al volto da un detenuto tossicodipendente che aveva accompagnato nell’infermeria per la somministrazione di metadone. L’uomo, però, invece di ingoiare la compressa, l’ha fatta cadere all’interno della mascherina che indossava. Il suo gesto non è sfuggito all’occhio del poliziotto ma, alla richiesta di cosa avesse nascosto all’interno della mascherina, il detenuto lo ha colpito.
Mentre il 38enne di Mazara del Vallo veniva riaccompagnato nella sua cella dai colleghi, il poliziotto è stato accompagnato al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.
“Il collega – rendono noto il segretario generale del sindacato CNPP Nico Del Grosso e il coordinatore nazionale funzionari Giuseppe Romano – è stato dimesso con una prognosi di 5 giorni n quanto l’esame della TAC non ha evidenziato emorragie interne o altro”.
Il CNPP ha espresso “solidarietà al collega ferito e a tutti i colleghi del “Cerulli” che, ogni giorno lavorano in condizioni difficilissime, acuite dalla presenza di detenuti con problemi psichiatrici e di difficile gestione in quanto rifiutano il trattamento e un eventuale reinserimento nella società poichè continuano a perpetrare comportamenti criminali anche all’interno del carcere, consapevoli che le punizioni per comportamenti violenti sono blande: una denunzia, un po’ di isolamento e forse un trasferimento all’interno della regione.
“Probabilmente – proseguono i due esponenti sindacali – la pillola di metadone unitamente a chissà quale altri oggetti vietati dal regolamento, sarebbe servita ad alimentare traffici interni e usata come merce di scambio”.
Solidarietà all’agente è stata espressa da anche da Donato Capece, segretario nazionale del SAPPE: “Siamo vicini al collega ferito: è inaccettabile che i poliziotti penitenziari non abbiano strumenti per difendersi da questi delinquenti violenti. Servono correttivi immediati: il taser o altre soluzioni analoghe per fermare queste continue violenze che minano anche la serenità di tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria”