Deludenti, a volte indisponenti. Ieri a Locri i calciatori del Trapani (0-0, il risultato finale) sono stati così.
Deludenti perché, ancora una volta, abbiamo giocato senza costrutto: possesso palla, occupazione costante della metà campo avversaria ma nessuna conclusione a rete nel primo tempo e solo due, peraltro ciabattate, nel secondo. Come dire, aria fritta o poco più.
Indisponenti, perché, oltre a sbagliare un calcio di rigore, oltre a lamentarsi per uno o due non concessi nel primo tempo, come se questa fosse una giustificazione per la prestazione mediocre, anziché fare autocritica per l’incapacità assoluta di concludere a rete, soprattutto abbiamo sfiorato il ridicolo, quando una squadra con ben 8 attaccanti in organico ha prodotto invece solo dei tiracci sbilenchi e sconclusionati fuori dallo specchio della porta e due pappine inoffensive verso il portiere avversario in tutta la gara.
Ciò che preoccupa è invece constatare che questa squadra non ha un gioco o, meglio, al momento ne ha uno brutto ed inefficace.
L’allenatore ha adottato nelle ultime due gare tre sistemi di gioco diversi, senza alcun risultato concreto, se non due pari deludenti per il tipo di prestazione tecnica e tattica offerta dai suoi amministrati, ai quali riconosciamo solo l’impegno e la buona volontà.
Quindi, delle due l’una: o gran parte di questi calciatori sono privi di una forma adeguata ( ma non si spiegherebbe perché, visto che si allenano insieme da luglio scorso), oppure non “fanno squadra”, sono come dei suonatori scordati, in un’orchestra, che legge spartiti diversi, anziché lo stesso per tutti.
In questo secondo caso, o i nostri calciatori sono stati sopravvalutati a livello tecnico oppure è l’allenatore che non è in grado di farli rendere come dovrebbero.
Non so al momento quale delle due ipotesi sia quella vera; una sola cosa constato:
quello attuale non è il Trapani che La Rosa e Torrisi ci hanno promesso.
Il gioco spettacolare e che entusiasma i tifosi al momento è solo nei sogni del Presidente e nei desideri irrealizzati dell’allenatore.
A quest’ultimo consiglierei di fare un obiettivo e sereno esame sulle cause di questa sterilità offensiva e di questo gioco troppo spesso durante la gara lezioso e stucchevole ed in assoluto improduttivo (2 sole reti in 4 partite, entrambe su palla inattiva), magari evitando di rilasciare dichiarazioni completamente avulse dalla realtà dei fatti (del tipo “a Locri siamo stati pericolosi nell’area avversaria” e “siamo stati devastanti nella ripresa con la Cittanovese”: ma dove? Ma quando? Ma chi ?).
È tempo di dare risposte serie e convincenti sul campo. Tralasciando di chiamare in causa la “sfiga”, per giustificare i mancati risultati. Ognuno ha sempre ciò che si merita, nel calcio come nella vita.
Non è più tempo quindi di parole che rimandano sempre ad un futuro prossimo che si assicura sarà migliore del presente, ma che al momento però nemmeno si intravede, mentre la realtà odierna sconfessa inesorabilmente quelle stesse affermazioni sulle magnifiche sorti e progressive dei granata.
Vale ciò che dicevano i nostri nonni in casi del genere:
i chiacchiare sunnu chiacchiare e i maccarruna inchinu a panza…