I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Trapani hanno arrestato oggi per bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio, in esecuzione dell’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere emessa dalla gip di Trapani Caterina Brignone, un imprenditore trapanese di 58 anni – di cui non sono state rese note le generalità – attivo da anni in città nel settore della vendita e distribuzione di acqua potabile e non.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trapani che avevano già condotto, nell’ottobre 2019, al sequestro della società DBM, amministrata di fatto dal soggetto arrestato oggi, per un valore di circa 945.000 euro. L’azienda era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Trapani il 10 maggio 2018.
Dalle verifiche dei finanzieri sarebbe risultata la totale inosservanza degli obblighi fiscali e previdenziali da parte della società, costituiti principalmente da omesse dichiarazioni fiscali e dal mancato versamento all’Erario di oltre 500.000 euro per le imposte dovute dal 2006 al 2013, nonché lo svuotamento illecito, nel tempo, dell’attivo societario.
Nel corso delle indagini è emerso che l’imprenditore, dopo la vendita di alcune partite di acqua a società operanti nel settore marittimo, si sarebbe appropriato degli incassi spendendone una parte, per qualche migliaio di euro, in una sala giochi di Trapani, circostanza che ha portato la Procura a contestargli anche il reato di autoriciclaggio.
L’imprenditore arrestato, infine, a seguito della dichiarazione di fallimento e, nonostante gli interventi repressivi subiti, ha continuato a operare tramite una ditta individuale, priva di qualsiasi patrimonio, che è risultata essere completamente sconosciuta al Fisco.