Il Sole si prepara a dare spettacolo: è prevista poco dopo le 11,00 del 25 ottobre un’eclissi parziale ben visibile anche dall’Italia. È un appuntamento da non perdere, considerando che la prossima occasione per vedere la luna oscurare parzialmente il disco solare bisognerà aspettare quattro anni. La cosa importante è utilizzare un filtro per evitare seri danni agli occhi. L’eclissi è ben visibile in tutta Italia, seppure con qualche differenza: nel Nord-Est il fenomeno inizia prima e ha un’entità leggermente maggiore rispetto al Sud-Ovest.
In particolare, a Belluno è possibile ammirare l’eclissi a partire dalle 11,17, con il 29% del diametro solare coperto, mentre a Palermo lo spettacolo inizia alle 11,35, con un diametro coperto del 22%. Il picco dell’eclissi è previsto intorno alle 12,20.
“L’importante, in queste circostanze, è la sicurezza, perché guardare il sole ad occhio nudo è estremamente pericoloso”, dice all’ANSA Paolo Volpini dell’Unione Astrofili Italiani (Uai): “Bisogna usare solo binocoli e telescopi dotati di filtri adeguati – aggiunge – e, se si hanno dubbi, meglio chiedere consiglio alle associazioni astrofile, oppure partecipare solo agli eventi organizzati”. Sottolinea il tema della sicurezza anche Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project: “gli strumenti devono essere certificati per l’osservazione del Sole, non basta che siano semplicemente attenuati”. Masi osserva che “ci sono anche alternative meno ‘professionali’, ad esempio, se si espone al Sole un cartoncino con un piccolo foro o uno scolapasta, l’ombra proiettata permetterà di apprezzare l’avanzamento dell’eclissi senza guardare direttamente il cielo”.
Tanti gli eventi in programma. L’Uai ha indetto l’iniziativa ‘Sun Day’, con la partecipazione degli osservatori astronomici di tutta Italia gestiti dalle associazioni astrofile. Sul sito del Virtual Telescope Project, invece, sarà possibile seguire l’eclissi online a partire dalle 11,30. Anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) partecipa con una diretta sui canali Youtube e Facebook di EduInaf, per seguire l’inizio del fenomeno celeste attraverso i telescopi Inaf di Bologna, Cagliari, Palermo, Roma e Trieste.
A provocare l’eclissi parziale è la Luna che, trovandosi tra il Sole e la Terra, proietterà su quest’ultima la sua ombra: l’eclissi è parziale perché il nostro satellite non è perfettamente allineato fra Terra e Sole. Da nessun luogo, quindi, è possibile osservare un’eclissi totale, ma il fenomeno assume un’entità maggiore in Russia, con il diametro solare coperto per l’80%.
La percentuale di oscuramento del Sole in Europa nell’eclissi del 25 ottobre 2022 (fonte: GreatAmericanEclipse.com)
L’ultima eclissi totale visibile dall’Italia risale al 1961, come conferma Paolo Volpini, mentre per la prossima bisognerà aspettare il 2081.
Nel frattempo, dal nostro Paese sarà possibile ammirare altre eclissi parziali: le prossime saranno il 12 agosto 2026 e il 2 agosto 2027.
“Quest’ultima, in particolare, sarà interessante, perché riguarderà una grande porzione del disco solare – osserva Masi – e anche perché sarà totale dentro i confini delle acque territoriali italiane, anche se dalla terraferma la vedremo parziale”.
(ANSA)