“Le ragioni degli allagamenti nella città di Trapani sono molteplici: si passa dall’enorme quantitativo d’acqua in poco tempo, ad un serio problema strutturale basato sulla cementificazione selvaggia, passando per i numerosi incendi che hanno portato al disboscamento di Erice. Non è semplice”. Questa la spiegazione che l’ingegnere Vincenzo Loria, ex dirigente della Protezione Civile della Regione Siciliana e attuale consulente per il Comune di Trapani.
“La problematica non ha una sola origine. Le fognature e gli impianti sono datati, la quantità d’acqua delle tre ondate più grandi è stata tantissima, nessuna fognatura può assorbire e smaltire in poco tempo. Il problema strutturale è da verificare – aggiunge Loria – , l’Amministrazione sta verificando e ha già trovato alcune criticità. Con la prima alluvione del 26 settembre sono crollati alcuni pezzi di “cielo di fognatura”, ma questo non giustifica queste quantità enormi di acqua che arrivano. Domenica scorsa non si aspettava questa quantità d’acqua, pari quasi a 70 millilitri in un totale di tre ore con il sistema che è andato nuovamente in crisi. Le pompe di sollevamento si sono attivate immediatamente”.
Effettuare dei lavori strutturali, ovviamente, agevolerebbe la situazione l’Amministrazione sta valutando di dare un incarico ad una ditta specializzata per verificare tutto il bacino di raccolta. “Gli incendi che hanno colpito la montagna di Erice incidono in questa situazione. La montagna è nuda: gli alberi che assorbivano molta acqua e aiutano il sottobosco non esistono più. Questo comporta che dalla via Manzoni scenda una vero e proprio fiume verso la città”.
Ogni singolo acquazzone potrebbe diventare una tempesta che potrebbe mettere a rischio un sistema costruito negli Anni ’60, con la cementificazione effettuata negli Anni ’80 che ha distrutto qualsiasi tipo di “sfogo” naturale. Prosciugato il lago Cepeo, interrato il canale Scalabrino, eliminate le saline, costruzioni ovunque e sanate negli anni in cui Trapani era figlia delle decisioni della mafia e della massoneria. Adesso, tutti i nodi vengono al pettine con gli impianti che sono inadeguati e si cerca una soluzione.