Diversi cittadini trapanesi ed ericini, nelle scorse settimane, hanno notificato di risarcimento danni ai Comuni di Erice e Trapani a seguito delle alluvioni del 26 e del 30 settembre scorso e i termini sono ancora in corso.
Ad assisterli è l’avvocato trapanese Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell’associazione di tutela degli utenti e dei consumatori Codici.
Per le esondazioni del fiume “Verderame” avvenute lo scorso 13 ottobre a Salinagrande, invece, il legale ha notificato oggi la prima messa in mora con invito alla negoziazione assistita per chiedere il risarcimento dei danni per un imprenditore che ha subito danni per oltre 8000 euro al proprio autocarro e altre diffide saranno inoltrate nei giorni a seguire.
La notifica è stata effettuata, oltre che al Commissario straordinario di Misiliscemi, anche all’Autorità Ente di Bacino, all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, al Genio Civile di Trapani e al Comune di Trapani.
Adesso si attenderanno 30 giorni per capire se le parti coinvolte intendono aderire alla negoziazione assistita, come prevede la legge n.163/2014, altrimenti si procederà in sede giudiziale.
“Lo stato di emergenza dichiarato dalla Regione – spiega il legale – non consente di poter ottenere somme per i ristori dei danni subiti dai privati cittadini, ma solo somme per interventi strutturali, diversamente dallo stato di calamità per il quale – prosegue Maltese – non mi pare ci siano i presupposti di legge. Su questo punto e sulle responsabilità, per me dirette ed oggettive, dell’amministrazione locale circa la omessa manutenzione delle condotte fognarie, non aggiungo altro perchè hanno già risposto adeguatamente e dettagliatamente sia il presidente della Regione Schifani che il responsabile regionale della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina. Per quanto riguarda Misiliscemi – conclude l’avvocato – si doveva fare di più, e spingere chi di competenza, per la pulizia degli argini del fiume”.