Ci sarà tempo per le polemiche, ma solo dopo che a Trapani si sarà superata l’emergenza. Ciò che salta agli occhi è una città allagata in tutte le sue strade più importanti: via Fardella, via Virgilio, via Ammiraglio Staiti, lungomare Dante Alighieri fino ad arrivare alla dorsale Zir con relativo raccordo al piazzale Ilio.
Una città paralizzata senza possibilità d’ingresso o di uscita verso zone più asciutte, come il centro storico che oggi è tornato deserto come ai tempi del lock down. Ovviamente i danni sono ingenti per centinaia di negozi ed attività i cui locali e magazzini si sono letteralmente trasformati in piscine.
L’acqua stenta a defluire ed i commercianti per tutta la mattinata hanno cercato di salvare il salvabile, nell’attesa che si abbassasse il livello delle acque che hanno trasformato le vie in fiumi e le piazze in laghi. A questo si aggiunge anche un problema di sicurezza igienica visto che i mastelli ed i cassonetti ricolmi di immondizia rimasti fuori per la raccolta porta a porta, sono stati trasportati della pioggia galleggiando sull’acqua ed in queste ore stanno riversando tutto il loro contenuto nei tombini e le caditoie che ormai si sono di nuovo intasate, rallentando il deflusso dell’acqua.
Dalla Protezione Civile del Comune di Trapani, l’assessore Giuseppe La Porta assicura che si sta facendo il massimo per uscire da questa emergenza, assolutamente imprevista in queste dimensioni e violenza. “Alle 11.30 si riunisce il C.o.c. per stabilire anche le modalità che consentiranno ai cittadini di richiedere il risarcimento dei danni subiti fin da domani presso i locali della Protezione Civile di Via Libica”.
Per ascoltare l’intervista schiaccia PLAY:
L’unica cosa positiva è che non si sono registrati nè morti nè feriti. Ma, nessuno può stare tranquillo visto che le bombe d’acqua saranno sempre più frequenti e, purtroppo, il dato di fatto inconfutabile è che Trapani, escluso il centro storico, è una città che è stata costruita sotto il livello del mare. C’è solo da domandarsi come mai, con le nuove tecnologie e i relativi sistemi innovativi, nessun amministratore di questa città negli ultimi cinquanta anni si sia adoperato per cercare e mettere in pratica le giuste soluzioni a questo problema, vedi il totale rifacimento della rete fognaria (attualmente si attende ancora che il progetto, pronto da un anno, possa entrare nel Pnrr), o la realizzazione di canali di deflusso efficaci verso il mare delle acque piovane sempre più abbondanti, o pompe di sollevamento più potenti visto che quelle attuali si sono ormai dimostrate assolutamente insufficienti.