È arrivata stamattina intorno alle 9, nel porto di Trapani, e ha attraccato al molo Ronciglio, la “Aita Mari”, la nave della ong Salvamento Maritimo Humanitario a bordo della quale ci sono 105 persone tratte in salvo nel Mediterraneo.
Al momento in cui scriviamo sono in corso le operazioni di controllo sanitario con l’effettuazione dei tamponi per rilevare l’eventuale positività al covid-19 o altre patologie che necessitano di interventi di cura. Contrariamente a quanto diffuso ieri, i positivi già accertati sarebbero 16 e non 6, così come il numero dei minorenni sarebbe maggiore degli 8 comunicati in un primo momento.Allo stessa banchina è attraccata anche la nave Snav “Adriatico“, pronta ad accogliere i migranti che saranno così sottoposti alla prevista quarantena prima di essere destinati, se ne hanno diritto, ai centri di accoglienza per richiedenti asilo.
A bordo di questa imbarcazione sono già presenti 300 persone che stanno effettuando il periodo di isolamento e ci sono soltanto altri 30 posti liberi, ragione per cui se i migranti trovati positivi sulla “Aita Mari” dovessero risultare in numero maggiore bisognerà trovare loro una sistemazione diversa.
Intanto, a cura dei volontari della Croce Rossa di Trapani, sono stati distribuiti i pasti e l’acqua forniti dalla stessa nave quarantena. GUARDA IL VIDEO delle attività diffuso dalla ong
In base alle notizie disponibili al momento sulla loro nazionalità, sulla “Aita Mari” sarebbero presenti 104 uomini provenienti dall’Egitto e 1 dal Gambia.
AGGIORNAMENTO ORE 14
Avviato lo sbarco, a piccoli gruppi, dei migranti che, dopo i controlli effettuati dai sanitari dell’Usmaf sulla “Aita Mari”, salgono sulla nave “Adriatico” per la quarantena anti Covid. Confermato che 16 di loro sono risultati positivi al tampone effettuato stamattina. I minori non accompagnati sono 20 e saranno, invece, trasferiti a terra in idonea struttura di accoglienza
Secondo quanto diffuso dallo staff della ong Salvamento Maritimo Humanitario, i migranti, che erano stati tratti in salvo lo scorso 19 ottobre, hanno riferito di violenze, torture ed estorsioni subite nei centri di detenzione della Libia. Alcuni di loro ne portano ancora le tracce sul corpo, oltre che nella psiche.