È passato dai domiciliari al carcere, per una serie violazioni e reati, uno degli autori di una aggressione a sfondo razzista ai danni di un migrante avvenuta a Marsala.
Si tratta del 19enne marsalese C.S. che, all’esito del rito abbreviato, era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione per lesioni personali aggravate dai motivi di discriminazione razziale.
Lo scorso 24 agosto il giovane è stato arrestato in flagrante dai poliziotti del locale Commissariato di P. per evasione, resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, oltraggio a pubblico ufficiale e vilipendio alle Forze Armate. Da qui la richiesta di aggravamento della misura cautelare avanzata dalla locale Procura della Repubblica e accolta dal gip presso il Tribunale il quale ha disposto la sostituzione degli arresti domiciliari con quella più grave della custodia in carcere.
In occasione dell’episodio del 24 agosto, il giovane si era scagliato violentemente contro gli agenti presentatisi presso la sua abitazione per i controlli di rito. I poliziotti lo avevano sorpreso in compagnia di altre otto persone e, all’atto della contestazione della violazione, il 19enne aveva avuto una reazione spropositata: dapprima aveva inveito contro gli agenti con frasi minacciose e oltraggiose e poi aveva lanciato contro di loro una sedia di legno e una bottiglia di plastica piena di acqua che aveva colpito al volto uno degli agenti causandogli una lesione all’occhio.
Invitato a seguirli e negli uffici del Commissariato, il giovane ha continuato ad opporre resistenza attiva impugnando un bastone di legno con il quale ha colpiva uno degli agenti alla gamba destra, procurandogli una contusione.
Già in altre due circostanze C.S. si era reso responsabile delle violazioni imposte dalla misura cautelare degli arresti domiciliari. Dopo le formalità di rito, è stato condotto alla Casa Circondariale di Trapani.