Reso noto da Ryanair l’operativo estivo sull’aeroporto di Trapani con più di centoventi voli settimanali, diciassette rotte – di cui nove nuove con Billund, Bordeaux, Bratislava, Bruxelles, Londra, Roma, Torino, Venezia e Varsavia – segno incoraggiante per la ripresa del turismo e del traffico.
“I numeri annunciati da Ryanair sono eccezionali e sono il coronamento di un percorso che ci ha visti impegnati e convinti per riportare il territorio trapanese, letteralmente, a volare – ha commentato il presidente di Airgest Salvatore Ombra -. Tanti i fattori a favore, prima tra tutti una compagnia aerea importante che ha scelto di rinnamorarsi dell’aeroporto di Trapani, con professionalità, affidabilità e grande intuizione; dall’altro la forza del governo regionale, e del presidente Nello Musumeci, che ha sostenuto economicamente e politicamente lo scalo. Ci aspettano anni di grandi numeri e turismo – conclude Ombra -, invitiamo pertanto il territorio a farsi trovare pronto mostrando il volto migliore e una rete di accoglienza adeguata e servizi che valorizzino la bellezza e la cultura che ci appartengono”.
Si prospetta una delle stagioni più grandi di sempre – dato che supera il pre pandemia, di ben 100 voli – e si attesta sui numeri del periodo d’oro del “Vincenzo Florio”. Ryanair dislocherà 25 aeromobili addizionali nell’estate 2022, inclusi i nuovi Boeing 8-200 “gamechanger”, che portano il totale della flotta del vettore irlandese ad oltre 90 aerei, per un investimento di oltre 9 miliardi di dollari, oltre 3.000 posti di lavoro altamente retribuiti nel settore dell’aviazione e 40.000 indiretti in 29 aeroporti italiani.
“Con il ritorno della fiducia dei consumatori – dichiara il country manager di Ryanair per l’Italia, Mauro Bolla – chiediamo al governo italiano di eliminare la “tassa sul turismo” su tutti i viaggi aerei, dal 2022 al 2025, che sta danneggiando la competitività degli aeroporti italiani rispetto a quelli europei. L’eliminazione di questa tassa faciliterebbe una rapida ripresa del traffico aereo italiano – conclude Bolla – e dei posti di lavoro grazie alle tariffe basse e al piano di crescita a lungo termine di Ryanair”.