Che il problema esiste, lo riconoscono tutti, anche l’Amministrazione. La questione dell’acqua a Trapani, però, ha generato due visioni diametralmente opposte tra Amministrazioni e minoranza consiliare. Il Consiglio comunale straordinario sull’acqua fa emergere le diversità di pensiero. “Ho chiesto in aula che il Comune si prenda carico di inviare le autobotti a casa dei trapanesi che non ricevono acqua ormai da mesi” afferma la consigliera Anna Garuccio.
La protesta della consigliera è sfociata nell’allegare le ricevute dell’acqua comprata da privati autobotti alla delibera di Consiglio Comunale. La minoranza ha incalzato con le dichiarazioni di Francesca Trapani, Domenico Ferrante e Gaspare Gianformaggio.
Per l’Amministrazione le risposte sono state date dall’assessore Ninni Romano. “Stiamo affrontando questa problematica per avere una più che discreta soluzione. I problemi vanno snocciolati. È un problema tecnico e quantitativo di litri. Bisogna che ci siano 40 litri al secondo in più: questi sono quelli che servono per rifornire il neo Comune di Misiliscemi, che obbligatoriamente – ed è giusto che sia così – dobbiamo fornire. Noi dobbiamo trovare il sistema affinché la Regione “restituisca” questi 40 litri al secondo in modo da migliorare il fabbisogno delle zone della città”.
A richiedere il Consiglio Comunale straordinario sono stati i consiglieri d’opposizione Anna Garuccio, Giuseppe Lipari, Francesca Trapani, Gaspare Gianformaggio, Chiara Cavallino, Domenico Ferrante, Claudia La Barbera e Silvio Mangano. “Ci sono tanti problemi – spiega l’assessore all’approvvigionamento idrico – : la manutenzione ordinaria dei pozzi è sempre attiva, quella straordinaria è cosa ben diversa. I pozzi hanno delle caratteristiche molto particolari, molti problemi erano presenti anche prima dell’insediamento della nostra Amministrazione”.
Queste le interviste rilasciate a margine del Consiglio Comunale straordinario dal consigliere Ferrante e dall’assessore Romano, per ascoltare schiaccia PLAY: