Torna nella chiesa Anime Sante del Purgatorio il tabernacolo appartenente alla famiglia Sicomo, che nel 1600 fondò il paese di Vita.
L’opera proveniente dalla Chiesa Madre, distrutta dal terremoto nella valle del Belice nel 1968, è stata sottoposta a un attento restauro.
Il tabernacolo seicentesco, di puro gusto barocco, è composto di tre elementi lignei assemblati tra loro abilmente intagliati e dorati, con la doratura a guazzo in oro zecchino. Nell’ovale centrale, mentre, troviamo alcuni simboli cristiani: il cuore con la corona di spine, simbolo di Gesù immolato per la salvezza eterna; l’occhio di Dio protettore dell’umanità, il fascio di spighe e i tralci di uva.
La restauratrice, Rosalia Teri, si dice sorpresa di aver trovato sullo sportello della piccola base a scomparsa, inciso sul medaglione, lo stemma della famiglia Sicomo. Stilisticamente l’opera ricorda le architetture barocche di origine Juvariana, stile che ispirò diversi artisti trapanesi dell’epoca come Giovanni Pietro Amico. L’intervento di restauro è stato finanziato dalla famiglia Mezzapelle-Galifi, e adesso, il tabernacolo verrà nuovamente collocato all’interno della chiesa del Purgatorio di Vita.