Sospese le attività didattiche in presenza per gli Istituti scolastici superiori della Sicilia fino al 30 gennaio; stesso provvedimento – valido però dall’11 al 16 gennaio – per le scuole primarie e secondarie di primo grado. Aperti, invece, gli asili nido e le scuole dell’infanzia. Sono queste le decisioni assunte dalla task force regionale sul tema Scuola, a fronte dei dati attuali della diffusione del Coronavirus nell’Isola.
“Riunione lunga, importante – ha commentato l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla – molto partecipata sotto il profilo delle rappresentanze istituzionali, sindacali, studentesche, del mondo della formazione, della scuola, dei genitori e delle famiglie. Devo dire che c’è stata più che una sostanziale adesione alla proposta della Giunta regionale di governo, nel senso che tutti hanno ravvisato il rischio sanitario esistente e la necessità di fare un provvisorio passo di lato per potere fare più passi avanti e dare continuità all’anno scolastico”.
La Sicilia, quindi, che torna in fascia arancione secondo l’ordinanza del ministro per la Salute, ha deciso che nelle scuole elementari e medie, dall’11 al 16 gennaio sarà attivata la didattica a distanza per poi ritornare in presenza – salvo novità sul fronte dei contagi – dal giorno 18. Per i ragazzi delle scuole superiori, invece, si continuerà con la dad fino al 30 gennaio.
Al momento è previsto il rientro in classe solo di metà dell’utenza studentesca a partire dal primo febbraio, fatte salve nuove eventuali misure di contenimento che saranno eventualmente decise in base all’andamento dei contagi. Ammessi comunque in presenza, indipendentemente dai periodi di sospensione, gli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali.
“Alla fine, si è confermato che le aule scolastiche non sono sedi di generazione del contagio e, quindi, le scuole sono, sulla base dei dati oggettivi, relativamente sicure ma è ciò che gira attorno alla scuola che può determinare, soprattutto nelle scuole superiori, un problema – ha aggiunto l’assessore Lagalla – ecco perché il periodo di sospensione della didattica in presenza per le scuole superiori è più lungo di quello che prevediamo per le scuole primarie e secondarie di primo grado. Per non interrompere una funzione sociale fondamentale, anche nel rispetto delle famiglie, diamo invece continuità agli asili nido, asili e scuole dell’infanzia. Riteniamo che sia una fase di mediazione alta della politica, che contempera le esigenze sanitarie, le esigenze di istruzione e le esigenze sociali”.
“Si è trovato un itinerario giusto, in cui rispetto alla situazione in crescita e preoccupante in atto da qualche giorno, si è deciso di rinviare al primo febbraio la riapertura delle scuole superiori, le altre al 18 gennaio poiché entro una settimana a partire da ora si potrà notare se alcuni comportamenti dei cittadini durante le vacanze porteranno ad un ulteriore aumento”, ha spiegato il professore Adelfio Elio Cardinale alla guida della task force regionale.