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Una delle misure contenute nel Decreto “Cura Italia” (D.L.18/2020) è la previsione di un premio in busta paga, di 100 euro per i lavoratori dipendenti che hanno effettivamente lavorato nel mese di marzo in azienda.
Il premio non ha altro che una natura di ristorazione per quei dipendenti che hanno lavorato nella sede aziendale in stato di emergenza pandemica.
Per prima cosa va chiarito che il premio spetta a coloro che nel 2019 abbiano ricevuto un reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro; si escludono dal tetto i redditi sottoposti a tassazione separata, andando in pratica a guardare solamente i redditi da lavoro dipendente assoggettati a tassazione progressiva IRPEF.
In secondo luogo è importante dire che il premio va ripartito in proporzione ai giorni lavorati nel mese in azienda: questo significa che effettivamente l’importo di 100 euro riguarda l’intero mese lavorato in azienda, ma se ad un certo punto si è andati in Cassa Integrazione o smart working, questi giorni non potranno essere considerati e l’importo sarà minore.
Per stabilire il numero di giornate non si fa alcuna differenza tra i lavoratori full time e part time, ma basta verificare solo le effettive presenze in azienda nel mese di marzo 2020. Non vanno quindi considerate le giornate di ferie, la malattia, le assenze per aspettativa senza corresponsione di assegni e, come abbiamo detto, neanche le giornate svolte in smart working, proprio perché la ragione alla base dell’erogazione del premio è quella di compensare il disagio che il lavoratore ha affrontato lavorando durante il periodo emergenziale. Diverso è il discorso delle trasferte, che invece possono essere tranquillamente computate nel premio.
Alcune domande ricorrenti
Se il mio rapporto di lavoro scade a marzo, il premio mi spetta? Si, sempre riproporzionando il premio in base alle giornate di lavoro prestate in azienda.
Il datore di lavoro eroga il premio in compensazione? Si attraverso il codice tributo 1699 da inserire nell’F24 relativo al periodo di pagamento.
Il premio va erogato nella busta paga di aprile? C’è stata un po’ di confusione, perché la norma è scritta in modo da poter fraintendere la questione. In realtà si può erogare a partire dai compensi erogati ad aprile (busta paga di marzo) fino al termine di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno.
“Il lavoro, spiegato bene” è il blog di Sergio Villabuona, consulente del lavoro ed euro-progettista. È possibile interagire con lui attraverso la sua pagina Facebook.