TRAPANI. La provincia è tagliata dallo sviluppo e dal lavoro per colpa della manovra del governo nazionale. E’ questo il pensiero di Cgil, Cisl e Uil che, questa mattina, hanno affrontato il tema legato alla manovra nazionale in un incontro unitario andato in scena nei locali della Camera di Commercio.
“La manovra del Governo nazionale non pensa allo sviluppo e al lavoro – affermano Filippo Cutrona, Leonardo La Piana ed Eugenio Tumbarello, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil -. A Trapani cresce la disoccupazione e se non si programmano nell’immediato interventi concreti che creino condizioni di lavoro e consentano la realizzazione di infrastrutture, la provincia non potrà uscire dalla crisi. Cgil, Cisl e Uil – spiegano i tre segretari – chiedono al Governo un progetto di sviluppo per il Mezzogiorno che parta dal lavoro, che abbia al suo interno le grandi opere e la messa in sicurezza dell’esistente, un piano di assunzioni straordinario nella Pubblica Amministrazione per stabilizzare i precari – hanno spiegato i segretari durante i lavori ai quali hanno partecipato pure il segretario regionale Uil Sicilia Claudio Barone, il segretario regionale Cisl Sicilia Giorgio Tessitore e il segretario regionale Cgil Sicilia Saverio Piccione -, ma anche per creare occasioni di lavoro per tanti giovani e meno giovani disoccupati, l’immediato avvio dei cantieri per le opere già programmate, investimenti e un fisco più equo per incentivare le imprese”.
Ed ancora, i tre segretari sottolineano come “la provincia ha tassi di disoccupazione altissimi con punte preoccupanti per quella giovanile e femminile – concludono – e non si intravede per queste persone alcuna idea di futuro e non potrà essere il tanto decantato reddito di cittadinanza a dare risposte, per noi resta un elemento di assistenza che non è quello che serve a realtà come quella siciliana e più nello specifico a quella trapanese”.