TRAPANI. Fratelli d’Italia rappresenta quel centrodestra che ha governato Trapani per decenni, arrecando danni alla città. Non solo per gli ultimi posti nelle classifiche socio-economiche, ma anche e soprattutto perché i monumenti della città sono chiusi, il porto moribondo, gli impianti sportivi danneggiati, le scuole abbandonate.
Sono soltanto alcuni dei punti affrontati dal sindaco Giacomo Tranchida in risposta all’attacco frontale portato da Fratelli d’Italia che, ieri sera, ha presentato il nuovo corso in provincia del partito che a livello nazionale fa capo a Giorgia Meloni. Il portavoce provinciale Maurizio Miceli non ha risparmiato accuse a Tranchida e ora il sindaco di Trapani replica, non mandandole a dire ai rappresentanti di Fratelli d’Italia. Anzi, a sua volta, ricorda le macerie che il centrodestra ha lasciato in città.
Dalle parti del giovane “vecchio” Maurizio Miceli, oggi passato a Fratelli d’Italia, abbandonati i vecchi e le vecchie bandiere che hanno ridotto Trapani, da città capoluogo a fanalino di coda in tutte le classiche socio-economiche d’Italia, parte una campagna intrisa d’odio politico-ideologico. Tranchida l’uomo da abbattere.
Non idee, progettualità o proposte d’azione per tutti insieme provare a tirar fuori Trapani, la Città da ricostruire, dalle secche e dalle nebbie dove l’hanno cacciata.
Miceli & c. abbiano il pudore di passarsi la mano sul petto e, guardandosi allo specchio trovino almeno la dignità politica, rendendo dunque vero omaggio al tricolore, d’interrogarsi sui danni fatti ai trapanesi e poi chiedere loro scusa. Ma in questi anni al governo della città di Trapani, occupando tutte le postazioni politiche, di governo, di sottogoverno e di potere, che cosa hanno fatto? Anzi cosa non hanno fatto??
Non si sono occupati della messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole, e la Buscaino Campo ne è la prima visiva testimonianza; hanno lasciato morire e derubare tutti gli impianti sportivi, non hanno mai promosso la raccolta differenziata a differenza di tutti gli altri comuni del comprensorio, hanno lasciato un Porto senza Piano Regolatore ma pieno e sedimentato di fanghiglia, la stessa che non hanno rimosso dalle fogne che, ormai sature, non riescono più a smaltire una pioggerellina.
Monumenti, sacrari di storia e cultura chiusi e abbandonati: da Palazzo Lucatelli alla Casina delle Palme, dalla Colombaia al Villino Nasi, dalla Chiesa di Santa Lucia ai Bastioni. Quartieri popolari tutti emarginati od in abbandono e le frazioni sud financo prossimi all’indipendenza civico-amministrativa. Dal porto alle colline, in città come nelle frazioni, in ogni angolo, in ogni strada, in ogni dove, un problema e insieme un dramma civico e sociale: aver fatto abbassare gli occhi di vergogna ai cittadini trapanesi, oltre che il turarsi il naso per la puzza dei rifiuti che abbiamo trovato in ogni dove e, che non facilmente continuiamo a rimuovere grazie anche all’aiuto dei dipendenti della Trapani Servizi che consideriamo lavoratori al pari di tanti altri, da tutelare e difendere, anche rinunciando a “poltrone” e ruoli di prestigio politico.
Non abbiamo la bacchetta magica, ma insieme alle forze vive e sane di questa città, istituzionali, politiche e culturali, imprenditoriali e sociali – non chiedendo loro da dove provengono ma ponendo in primis l’obiettivo di dove insieme andare – non stiamo lesinando sudore e fatica per ridare alla Città di Trapani e ai trapanesi, fiducia e servizi, diritti e speranza di futuro, provando a restituire la bellezza dei loro sogni oltre quella rubata alla propria città.
Se poi voler sensibilizzare le nuove generazioni trapanesi sui valori della non violenza, per cominciare dalle donne, dell’accoglienza in favore di chi sta peggio e per primo occupandoci degli ultimi, o della legalità, prossima alla tutela del bene comune oltre che a memoria di quanti sono stati ammazzati dalla mafia, stride con il “sentire” militante di taluni a cui guarda Fratelli d’Italia in vista dell’elezioni europee in competizione con Salvini & C., facciano pure Miceli & compagni, ma si ricordino che il seminar odio porterà a raccogliere tempesta.
Ecco NOI all’odio politico di Fratelli d’Italia rispondiamo con l’energia plurale del nostro impegno e con l’amore corale a servizio della città di Trapani.