TRAPANI. Una statua per ricordare il giudice, ma soprattutto l’uomo che non si è tirato indietro dinanzi alla mafia. Così il Comune intende ricordare Gian Giacomo Ciaccio Montalto, il magistrato ucciso il 25 febbraio 1983 a Valderice su ordine dei capimafia Riina ed Agate.
La statua verrà realizzata dall’artista Massimiliano Errera e, una volta ultimata, verrà posizionata all’interno della Villa Margherita, il principale polmone verde della città, luogo di ritrovo soprattutto per i genitori con i loro figli. Destinazione scelta appositamente per stimolare alla riflessione i giovani, coloro che, domani, saranno chiamati ad amministrare le varie Istituzioni.
A proporre la realizzazione della statua è stato Massimiliano Errera con la collaborazione dell’Associazione nazionale magistrati e dell’Associazione antimafia “Libera”, oltre che su invito della figlia del giudice. L’opera, “Gian Giacomo Ciaccio Montalto – l’Albero della memoria”, avrà lo scopo di restituire, in modo permanente, alla cittadinanza l’immagine di un uomo che ha sacrificato la propria vita per la giustizia e la legalità. La scultura rappresenta un albero con l’insieme dei rami che, collegati, formano il volto del giudice Montalto ed avrà un’altezza di 5 metri in ferro zincato, con una larghezza del tronco di 40 centimetri e con la base alta 1 metro in marmo.
“La Villa Margherita è il luogo riconosciuto da tutti i trapanesi e, soprattutto, dalle famiglie – ha spiegato il sindaco Giacomo Tranchida -. Un luogo nel quale, a parte gli eventi culturali, ci si ferma rispetto alla corsa dietro il tempo che facciamo in ogni dove”. Appena qualche giorno addietro alla Villa Margherita era stata inaugurata la panchina rossa, contro la violenza sulle donne e Tranchida, in quell’occasione, ha proprio spiegato come “qui, tra qualche settimana, verrà collocata una nuova pianta, ma artistica, dedicata ad una persona che si è spesa per donarci il sapore della libertà e la conquista democratica: Gian Giacomo Ciaccio Montalto”. E l’importanza di realizzare questa opera alla Villa, per il sindaco Tranchida è preminente in quanto “dobbiamo avere l’idea che la Villa Margherita cominci a diventare qualcosa che rappresenti non solo la storia di ieri, ma che ci dia lo stimolo per andare avanti”.
“Vogliamo che si mantenga la memoria dei trapanesi caduti per mano mafiosa – è il commento dell’assessore comunale Rosalia D’Alì, che ha seguito tutto l’iter per la realizzazione dell’opera da parte di Massimiliano Errera oltre che quello amministrativo – e per questo riteniamo doveroso ricordare Ciaccio Montalto. Abbiamo accolto la richiesta della famiglia e collocheremo questa opera all’interno della Villa Margherita”.