È stato catturato a Castellammare del Golfo dagli agenti della Squadra Mobile di Trapani e del locale Commissariato di P.S. uno dei soggetti coinvolti nell’operazione internazionale “Under Boss” ora finito in carcere su ordine della Procura Generale presso la Corte di Appello di Potenza.
L’attività d’indagine, svolta dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dalla Squadra Mobile di Matera, con la collaborazione dell’Interpol, aveva portato nel 2015 all’arresto per estorsione, aggravata dal metodo mafioso e dalla transnazionalità, di otto persone – cinque in Italia e tre negli Stati Uniti – legate al clan mafioso Gambino di New York. Oltre trenta tra poliziotti italiani e statunitensi, circondarono un intero isolato nel quartiere di Brooklyn a New York per condurre il raid.
Le indagini permisero di svelare tutta la vicenda: negli anni Ottanta un imprenditore di Matera ottenne un prestito di 300 milioni di lire dalla “famiglia” Gambino grazie all’intermediazione di un pregiudicato lucano che da giovane aveva fatto parte di quella organizzazione criminale. La somma restituita nel tempo fu molto maggiore del prestito iniziale perché gli furono applicati tassi usurari ma, evidentemente, questo non fu sufficiente per gli esponenti dell’organizzazione mafiosa italo- americana.
Così la “famiglia” si rifece viva inviando a Matera come emissario, l’italoamericano Francesco Palmieri che, nell’ambito dell’associazione, ricopriva il ruolo di vice capo (da cui la denominazione inglese “Underboss” dell’operazione). Nel 2014 l’uomo, accompagnato da altri due emissari mafiosi americani, si presentò dall’imprenditore per esigere una somma nel frattempo arrivata a un milione di euro ma non riuscì nell’intento grazie all’intervento della Polizia.
Nei giorni scorsi uno dei condannati, sessantaduenne, è stato rintracciato e catturato dai poliziotti della Questura di Trapani ed è finito in carcere.