Resta ancora aperta la vicenda relativa alla realizzazione del Centro di dialisi sull’isola di Favignana. Un iter avviato nell’ormai lontano 2015 dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, in collaborazione con l’Amministrazione comunale del tempo, che attraverso un’apposita procedura individuò anche il soggetto che avrebbe dovuto gestire la struttura destinata sia ai residenti sia a tutti i visitatori che avessero la necessità di sottoporsi a dialisi durante il loro soggiorno.
Il Centro avrebbe dovuto essere allestito nei locali, appositamente ristrutturati dal Comune con una spesa di circa 300mila euro, in una parte dell’immobile che ospita l’Istituto comprensivo “Antonio Rallo” e, con l’Amministrazione comunale precedente, si era già giunti, con la “Dialisi Mucaria”, alla fase dei sopralluoghi per corredare la struttura e dell’individuazione del relativo canone di locazione che l’azienda privata avrebbe dovuto corrispondere, a seguito della firma di un apposito contratto.
La pandemia e le vicende giudiziarie dell’allora sindaco delle Egadi hanno comportato uno stop alle interlocuzioni. Nel 2021 la “Dialisi Mucaria” ha inteso riallacciare il dialogo con la nuova Amministrazione comunale inviando due pec nelle quali, in sostanza, ribadiva la propria disponibilità a realizzare il Centro di dialisi, in origine previsto con quattro postazioni, ampliandolo fino a dieci e garantendone la funzionalità per tutto l’anno. Una volta ottenuta la consegna della sede, ed effettuate le necessarie verifiche da parte dell’Asp, l’attività sarebbe potuta partire in tempi brevi dato che arredi e attrezzature erano già stati ordinati e consegnati.
Oltre alle due pec inviate al Comune, alle quali non sarebbe stato dato riscontro, nel settembre dello scorso anno si era svolto un incontro con il nuovo sindaco e i vertici della “Dialisi Mucaria” che, però, non ha sortito i risultati sperati. Dopo circa un mese, infatti, dal Comune è arrivata una richiesta di ulteriori chiarimenti su apertura, orari e funzionamento della struttura a cui l’azienda ha risposto dopo circa un mese. Questo “ritardo” – che dalla “Dialisi Mucaria” viene spiegato con la necessità di predisporre uno studio preciso su costi, tempistiche e potenzialità del futuro Centro di dialisi – è stato addotto dall’Amministrazione comunale di Favignana come motivazione a ritenersi “svincolata da ogni trattativa volta alla conclusione di un eventuale rapporto contrattuale”.
Alle ulteriori richieste di incontro e di chiarimento avanzate dalla “Dialisi Mucaria” non sarebbe stato, ad oggi, dato alcun riscontro. L’azienda, con una nota dello scorso 23 settembre, ha chiesto all’ASP di Trapani di concordare un incontro ufficiale tra le parti per verificare se l’attuale Amministrazione comunale “ha o meno la volontà di aprire il Centro dialisi sull’isola”. Ciò sia per risolvere questo stato di incertezza che investe non solo un’azienda privata disposta a fornire un servizio sanitario richiesto a suo tempo dall’ASP ma, soprattutto, gli abitanti dell’isola che necessitano della dialisi e che si devono spostare sulla terraferma, con i disagi che ne conseguono, specialmente nella stagione invernale, per sottoporvisi.
Senza contare che, la presenza del Centro, costituirebbe un ulteriore, non trascurabile, attrattore di visitatori-pazienti che sanno di poter andare in vacanza in un luogo dove la dialisi, essenziale per la loro sopravvivenza, è garantita. Basta fare una semplice ricerca sul web per rendersi conto che in molte altre mete turistiche, in Italia e nel mondo, sono già attrezzate in tal senso e che questo è un plus che può fare la differenza.