L’asessora comunale alla Politiche sociali e giovanili di Erice, Carmela Daidone, torna a sollecitare all’ASP di Trapani la risoluzione delle problematiche che affliggono il Pronto Soccorso dell’ospedale “Sant’Antonio Abate” che ricade in quel territorio comunale.
Daidone, rivolgendosi al commissario straordinario Spera, ricorda che già lo scorso 21 giugno aveva inviato una lettera riguardante lo stesso oggetto e osserva che “da quella data la situazione al Pronto Soccorso è rimasta invariata”.
L’assessora comunale sottolinea che, a seguito della sua nota, “l’Assessorato regionale della Salute ha inviato una comunicazione al direttore generale dell’ASP di Trapani, e per conoscenza al Comune di Erice, nella quale veniva richiesta una relazione di dettaglio circa lo stato di effettiva operatività e funzionalità del Pronto Soccorso e su quanto si vorrebbe porre in essere per il superamento delle criticità segnalate”.
“Dopo questo periodo di tempo – prosegue Daidone – si continuano a registrare lunghe file e attese con conseguenti ritardi per l’accesso dei pazienti nelle sale visita. Ho personalmente potuto costatare la drammaticità della situazione, recandomi spesso al Pronto Soccorso e trovando la maggior parte delle volte più di quattro ambulanze in attesa per assenza di barelle sulle quali trasferire i pazienti e, quindi, di liberare celermente le ambulanze del 118 con le conseguenze facilmente intuibili”
L’assessora comunale sottolinea anche “la presenza di un solo medico in servizio il quale, dovendosi occupare in primis dei pazienti più urgenti, considerati i numerosi accessi, non può far fronte a chi ha esigenze dei meno gravi che aspetta”.
“È pur vero – conclude Carmela Daidone – che dopo la mia segnalazione e l’intervento della sindaca Toscano in una riunione con l’ASP, una guardia medica e il P.P.I. pediatrico sono stati spostati nelle zone limitrofe al Pronto Soccorso per migliorare il servizio ma è certo che la situazione rimane di assoluta emergenza.
Pur comprendendo tutte le difficoltà che attraversa il sistema, è del tutto evidente che si tratta di una condizione a cui va posto celere rimedio, nell’interesse primario dei cittadini utenti e della stessa Azienda Sanitaria Provinciale”.