Sono circa 30 i migranti giunti ieri al CPR di contrada Milo a Trapani che, dopo aver presentato richiesta di asilo politico, si trovano in attesa di essere trasferiti negli appositi Centri di accoglienza e, nel frattempo, sono ospitati nella “sala mensa” della struttura dato che, per il loro status, non possono essere portati nei padiglioni come gli altri migranti in attesa di rimpatrio perché non hanno titolo a restare sul territorio nazionale. Presso il Centro, nella giornata di ieri, da Pantelleria erano state trasferite 113 persone di cui 108 hanno fatto richiesta di protezione internazionale.
A sollevare la problematica, con una nota inviata al Ministero dell’Interno e, per conoscenza, tra gli altri, alla prefetta e al questore di Trapani, è il sindacato della Polizia di Stato “Italia Celere”.
Nel documento a firma del Segretario provinciale Alberto Lieggio, si parla di “ingiustificata ed ingiustificabile limitazione della libertà personale nei confronti di questi stranieri, in maggior parte donne e minorenni, che si trovano nei locali che dovrebbero essere destinati alla mensa del CPR”.
La destinazione dei migranti richiedenti asilo, lo ricordiamo, rientra tra le prerogative del Ministero dell’Interno, in coordinamento con la Prefettura competente per territorio, che indica le strutture dove verranno ospitati in base alla disponibilità di posti sull’intero territorio nazionale.
Da quanto abbiamo appreso, il gruppo dovrebbe, comunque, essere trasferito già oggi pomeriggio.
Resta il fatto, come segnala l’organizzazione sindacale che, specie in presenza di numeri cospicui di richiedenti, non vi sono più locali idonei ad ospitarli, presso la struttura di contrada Milo che in passato era un HotSpot dove, appunto, completate da parte della Polizia le operazioni di identificazione e fotosegnalamento, i richiedenti asilo attendevano il trasferimento nei Centri di accoglienza a loro dedicati.
Paradossalmente queste persone, che sono libere, attualmente possono fruire di minori comodità rispetto a quelle presenti nei padiglioni dove sono trattenuti – cioè privati temporaneamente della loro libertà personale – coloro che devono essere riportati nei Paesi di origine o oggetto di ordini di allontanamento dal territorio italiano.
Domani, intanto, è previsto il trasferimento da Pantelleria a Trapani di un altro centinaio di persone in maniera da decongestionare il punto crisi dell’isola, la cui capienza è soli 40 posti, numero che viene abbondantemente superato a causa dei frequenti arrivi, soprattutto dalla Tunisia.
Anche su questo punto “Italia Celere” si mostra critica chiedendo “la reale apertura del Punto-crisi non solo con un’inaugurazione ‘di facciata’, con quattro foto per i giornali locali, predisponendo l’invio di personale dell’Ufficio Immigrazione, della Polizia Scientifica e degli altri Uffici interessati dal fenomeno migratorio, al fine di permettere una corretta identificazione degli stranieri sul luogo di sbarco, evitando così il caos dei trasferimenti a Trapani che costringe il personale a turni insostenibili”.