Crescono, in provincia di Trapani, gli infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL: prendendo a riferimento il periodo gennaio/agosto, si passa, infatti, dalle 1.199 denunce del 2021 ai 1.568 casi del 2022, con un aumento del 30,8%. Nello stesso periodo di quest’anno, in tutta la Sicilia, le denunce sono state 23.605 mentre in tutta Italia hanno raggiunto quota 484.561.
La celebrazione anche a Trapani, domenica scorsa, della 72ª Giornata nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, è stata l’occasione, anche quest’anno, per l’ANIMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro), per fare il punto della situazione su prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro e tutela dei lavoratori da infortuni e malattie professionali. Alla cerimonia erano presenti, oltre ad Autorità civili e militari, il presidente della sezione ANMIL di Trapani, Giuseppe Castiglione, la vicaria della prefetta di Trapani e la capo Area Prestazioni dell’Inail di Trapani.
Tornando ai dati, se si prende in considerazione la sottocategoria degli infortuni mortali sul lavoro, quelli denunciati nella provincia di Trapani sono stati 5 nel 2022 a fronte dei 2 nel 2021. In Sicilia si è passati da 38 e 44 infortuni mortali, un dato in controtendenza rispetto al numero complessivo nazionale che ha visto passare dai 772 morti sul lavoro del 2021 ai 677 nel 2022, sempre nel periodo da gennaio ad agosto.
Anche le malattie professionali denunciate nella provincia di Trapani sono aumentate: dai 51 casi del 2021 si è passati ai 109 nel 2022, con un incremento percentuale del 113,7%. Aumento complessivo anche in Sicilia dove dalle 737 denunce del 2021 si passa alle 834 presentate nel 2022, con un 13,2% di incremento. In Italia, complessivamente, si è passati dai 36.496 casi del 2021 ai 39.367 casi del 2022, pari al 7,9% di incremento.
Le cifre parlano chiaro e, come ha sottolineato nel suo discorso il presidente ANMIL di Trapani Giuseppe Castiglione, è più che mai necessario lavorare per “costruire una cultura della sicurezza sul lavoro che è la base per un approccio efficace e concreto alla prevenzione, affinché diventi radicata nel nostro tessuto economico e sociale”.
Secondo Castiglione, “la sicurezza dei nostri lavoratori deve tornare ad essere una priorità per il nostro Paese, dobbiamo fermare la strage che si sta consumando sotto i nostri occhi”.
“Non dimentichiamo – ha proseguito – che dietro i numeri ci sono le storie personali di uomini e donne che, in un giorno di lavoro come tanti, hanno visto cambiare la loro vita per sempre. Io sono tra questi”.
Il presidente della locale Sezione ANMIL ha anche ricordato il progetto avviato dall’Associazione dal titolo “La Scuola della Testimonianza- Formatori della sicurezza in tutta Italia”. Un’iniziativa che, negli ultimi due anni, ha consentito di avviare un innovativo percorso di formazione gratuito con l’obiettivo di creare consulenti della Sicurezza che possono operare in svariati contesti lavorativi e diffondere in misura sempre più capillare la necessaria cultura della salute e della sicurezza sul lavoro.
“Accanto al tema della prevenzione – ha ricordato Giuseppe Castiglione – si colloca quello della tutela delle vittime e delle loro famiglie per assicurare loro condizioni di vita adeguate e un pieno reinserimento nella vita lavorativa e sociale all’indomani di un infortunio o di una malattia professionale. E quando poi il lavoro è causa di morte, vedove e orfani devono affrontare enormi difficoltà, sia dal punto di vista economico che sociale, per le quali si dovrebbe e potrebbe fare di più”.