Il cartello è chiaro: work in progess. I primi quattro padiglioni dell’ex Mattatoio di Trapani sono smembrati, i lavori sono iniziati da poco ma entro luglio 2023 i primi passi saranno pronti. È di 10 milioni di euro, in totale, i finanziamenti trovati dall’Amministrazione: in questa prima tranche la ditta vincitrice dell’appalto sta lavorando sugli stabili finanziati a valere sulle risorse del Programma Operativo Nazionale “Legalità” 2014 – 2020, Asse 7, Azione 7.1.1 L’appalto è cofinanziato con le risorse dell’Unione Europea ed è pari a 1 milione e 800 mila euro per un totale di 2 milioni e 400 mila euro.
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L’ex Mattatoio dovrebbe diventare simbolo di rinascita a ridosso di un quartiere “emarginato” grazie alla realizzazione di un grande cantiere culturale, un vero e proprio “community hub”, che possa ospitare di coworking, laboratori e fab-lab, spazi espositivi, foresteria in un progetto molto più ampio che prevede anche la rimozione dell’attuale CCR che al momento si trova al lungomare Dante Alighieri. Un “Campus Mediterraneo”. Così è stato chiamato dal progettista Francesco Sindoni. L’attività del “Campus del Mediterraneo” non sarà solo circoscritta alla didattica e all’accoglienza, ma troverà applicazione e crescita nel campo della ricerca, dell’arte, della cultura fornendo un laboratorio a servizio della collettività.
“Diventerà un Campus Mediterraneo per sperimentare buone pratiche – spiega il primo cittadino Giacomo Tranchida -. Qui troveranno luogo dove poter sperimentare ed apprendere anche nuove attività lavorative, con un sapore quasi antico, come per esempio i laboratori artigianali. Nasceranno uffici condivisi che permetteranno ai giovani trapanesi di sfruttare al pieno lo smart working e avere quindi la possibilità di tornare a casa. Laboratori, quindi, efficienti che possano sfruttare al meglio le nuove tecnologie e dare opportunità di lavoro ai nostri giovani”.
Questa l’intervista esclusiva realizzata ieri in diretta Facebook:
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Il progetto del Campus rappresenta un’occasione di riqualificazione urbana per il rilancio del rione Cappuccinelli, non limitando l’intervento alla sola riconversione dei fabbricati, ma proponendo anche una sistemazione urbana utile a valorizzare l’intero quartiere ed il legame tra il Campus ed il resto della città attraverso l’occasione di sviluppo sostenibile che riveste. “Il nuovo Campus – aggiunge Tranchida – si inserisce all’interno della riqualificazione di tutto Cappuccinelli, altro progetto da 30 milioni di euro, abbiamo trovato l’ex Mattatoio completamente abbandonato e come Amministrazione la volontà è quella che, appena finiscono i lavori di un lotto, si cominci ad attivare in sicurezza gli ambiti già realizzati. Il progetto complessivo darà alla città di Trapani e a tutta la provincia il primo Campus del Mediterraneo”.
Sopralluogo anche per i referenti del progetto “Use It” che permetterà al Comune di Trapani, così come a quello di Rotterdam (Olanda) e Poznah (Polonia) di apprendere dal Comune di Birmingham (Regno Unito) progetti e opere che renderanno operativo il futuro Campus Mediterraneo dell’ex Mattatoio ma sono previste anche delle stazioni di coworking al Principe di Napoli, struttura di cui il Comune è tornato in possesso da pochi mesi e che presto sarà riaperto. Per il Comune di Trapani, presente l’assessore Andreana Patti e la funzionaria Marilena Cricchio. Per Birmingham, invece, Karolina Medwecka-Piasecka.
“Use It è un acronimo che tradotto significa Sbloccare la socialità e l’economia insieme – spiega Karolina Medwecka-Piasecka – , Trapani è un partner molto importante per mettere alla prova il modello di rigenerazione urbana che già è stata applicata a Birmingham. Se il modello funziona anche a Trapani, così come a Rotterdam e a Poznah, allora è plausibile pensare che possa funzionare in qualsiasi città dell’Europa”.
Guarda l’intervista con l’assessora Andreana Patti e la referente del Comune di Birmingham Karolina Medwecka-Piasecka:
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Il budget complessivo di progetto è di 550 mila euro di cui 110 mila euro è la quota destinata alle attività assegnate al Comune di Trapani. Entrando nel concreto, Andreana Patti spiega che “Oltre la rigenerazione fisica dei luoghi nei quali abbiamo ottenuto i finanziamenti in questi anni per la rigenerazione di Trapani, esiste una necessaria rigenerazione culturale e sociale che deve fare in modo che i luoghi diventino punti di crescita e di sviluppo ma anche e soprattutto diventino luoghi per i giovani”.
Insomma, se da un lato si lavora con i caschetti per sistemare le fondamenta, dall’altro si deve già ipotizzare come questi nuovi spazi debbano essere sfruttati al meglio. Creare una cattedrale in un deserto sarebbe non solo controproducente, anche totalmente inutile. Quindi, ben vengano anche le idee, con un cantiere aperto, che derivino dall’Inghilterra.