Il re dei servizi in streaming è stato spodestato. Disney+, piattaforma in streaming lanciata nel novembre 2019, ha annunciato in una nota ufficiale di essere arrivata a 221,1 milioni di abbonati.
E con queste cifre ha superato, anche se di poco, Netflix, che si ferma a ferma a 220,7 milioni di sottoscrittori. Nonostante la buona notizia per la multinazionale, gli utenti finali riceveranno comunque una brutta sorpresa. La società ha infatti annunciato che, a partire dall’8 dicembre, il costo passerà dagli attuali 7.99 dollari a 10.99 dollari al mese o 109,99 dollari l’anno invece degli attuali 79.99. Un aumento di ben tre dollari che presumibilmente, in Italia, diventerà un aumento di tre euro, passando quindi dagli attuali 8,99 euro al mese a 11,99 al mese e un conseguente aumento anche dell’abbonamento annuale. Gli aumenti saranno ufficializzati, per il resto del mondo, durante il 2023.
In compenso, Disney+ proporrà un nuovo piano d’abbonamento, allo stesso prezzo di quello attuale, ma con pubblicità, come già introdotto anche all’interno di Netflix. Il CEO della Disney, Bob Chapek, ha comunicato che avrà un “carico pubblicitario e una frequenza inferiori per garantire un’esperienza eccezionale agli spettatori”. Si parla di quattro minuti di pubblicità per ogni ora di visualizzazione di contenuti. Insomma, la tendenza ad inserire la pubblicità in servizi in streaming, che devono parte del loro successo proprio all’assenza di pubblicità, non sembra la migliore delle opzioni per l’utente finale, che da un lato ha questa possibilità mentre dall’altra ha un netto aumento dei costi per mantenere l’attuale esperienza di fruizione della piattaforma, trovandosi quindi in una situazione piuttosto sfavorevole.