Fu per primo il frate domenicano saccense Tommaso Fazello nel Cinquecento a riportare alla luce e alla memoria, l’antica Selinunte, ormai sepolta dalla sabbia e dalla macchia mediterranea: il sito ormai da mille anni era chiamato solo “Terra di Pulichi” (terra delle pulci o come riferimento a Castore e Polluce) e fin dal Medioevo era utilizzato solo come cava di materiali da costruzione. Erano i primi decenni del Cinquecento, era in atto la rinascita di Selinunte: e da qui prende spunto il nuovo impegno di valorizzazione del parco archeologico che mette insieme fruizione e salvaguardia, amore e natura, valorizzazione e impegno. Gli studi e il viaggio di Tommaso Fazello sono quindi una sorta di virtuale viatico verso il racconto di Selinunte che riemerge dalla notte: il 17 e il 21 agosto, le prime due albe “liriche” nel sito archeologico, un esperimento e percorso costruito da CoopCulture che propone un modello nuovo di visita e scoperta.
Rieccoci al Fazello che percorse a dorso di mulo la sua terra descrivendone attentamente le rovine – le definì cadavera – e riuscì a individuare correttamente la maggior parte delle principali località archeologiche mettendo sullo stesso piano le città antiche, i monumenti della Sicilia greca e poi romana e persino alcuni siti medievali. Il suo De rebus siculis decades duæ, inoltre, è stato e rimane uno strumento quotidiano di lavoro per chiunque studi la Sicilia antica, come spiega Ferdinando Maurici nel suo “La Sicilia archeologica di Tommaso Fazello” [Kalòs 2021] che sarà presentato martedì (9 agosto) alle 18,30 sull’Acropoli del Parco archeologico di Selinunte alla presenza dell’assessore regionale ai Beni Culturali e Identità siciliana Alberto Samonà, del direttore del Parco, Felice Crescente e del sindaco di Castelvetrano Selinunte, Enzo Alfano. Maurici parlerà del volume con Giuseppe L. Bonanno e Giuseppe Salluzzo.
Subito dopo, ormai giunti al tramonto, sempre all’Acropoli, sarà presentato Lo spettacolo dell’alba. Musiche del sole nascente, il nuovo progetto di Coopculture che, mercoledì 17 e domenica 21 agosto, entrando ancora nel cuore della notte nel parco addormentato, condurrà fino all’alba tra visite guidate dagli archeologi, canto lirico e voci pop. Parteciperanno l’assessore regionale ai Beni Culturali e Identità siciliana Alberto Samonà, il direttore del Parco, Felice Crescente, il direttore di CoopCulture Letizia Casuccio, Giovanni Mazzara che ha curato la drammaturgia musicale dell’itinerario di visita, e alcuni degli artisti che proporranno una breve performance al tramonto. Sarà un vero esperimento: per la prima volta in un sito archeologico italiano si tenta un modello di visita diverso, in un orario inedito, che unisce musica tradizionale, opera lirica, paesaggio e natura, narrazione didattica ed archeologia. L’ingresso all’intera manifestazione di martedì è gratuito, rivolgersi alla biglietteria del parco.
Da martedì si potranno acquistare i biglietti per le due albe: Lo spettacolo dell’alba. Musiche del sole nascente
17 e 21 agosto, ingresso al Parco archeologico alle 5.