Continua la rassegna culturale e musicale ‘A Scurata: Questa sera 5 agosto alle 19:30 il palco del teatro a mare “Pellegrino 1880” accoglierà il gruppo “Il Castello delle uova” – band post rock – che, torna a mostrarsi al tramonto per raccontare dei bombardamenti di Marsala del 1943, del martirio del sindacalista Vito Pipitone e della crisi economica del 2008. Un viaggio musicale e narrativo che apre spazi di riflessione in maniera estremamente godibile e fluida. Questa è l’intervista che Salvatore Sinatra fondatore della band, nonchè presidente del Mac, il Movimento Artistico Culturale Città di Marsala, ha rilasciato alla redazione di Trapanisì.it per raccontarci in anteprima cosa accadrà questa sera. Per ascoltare schiaccia PLAY:
La musica diviene strumento di analisi della condizione del mondo, politica, lucida eppure, psichedelica e a tratti onirica. Un viaggio tra tempo e spazio dove crisi mondiali e soluzioni si incontrano tra note evocative ed effetti sonori, in un discorso musicale che è illuminante e apre spazi di confronto e riflessione. A esibirsi saranno: Abele Gallo, batteria; Pietro Li Causi, chitarre; Benny Marano, voce recitante; Ambra Rinaldo, basso; Salvatore Sinatra, piano elettrico e tastiere; insieme a Ninni Arini.
“Dopo avere compiuto, nel 2001 la scelta drastica della “asparizione” – spiegano i musicisti – che ci aveva portato a lasciare le scene fisiche, ritorniamo sul palco”. Se adesso il gruppo sceglie di riapparire dal vivo in occasione della Scurata è perché per la prima volta vuole raccontare i bombardamenti di Marsala del 1943, il martirio del sindacalista Vito Pipitone, l’impatto della crisi del 2008”. Info e biglietti su: www.scurata.it. Biglietti 15 euro zona A – 12 euro zona B.
“Tutto scaturisce da un’immagine – spiega Pietro Li Causi – quella della città di Philadelphia dopo la crisi economica del 2008 (crisi in realtà mai finita) con tutte le saracinesche chiuse. Desolazione, senso della fine. Quest’immagine mi ha riportato alla mente le immagini di Marsala dopo il bombardamento del 1943. Macerie, un paese devastato. La soluzione potrebbe essere la comunità. Da qui la testimonianza dell’operato di Vito Pipitone, sindacalista della Federterra ucciso dalla mafia nel 1947. Di lui sentiremo attraverso la voce di un testimone: Gaspare Li Causi che lo conobbe e con lui partecipò all’occupazione dei terreni incolti come previsto dalla legge Gullo”.