Lunedì prossimo 1 agosto, alle ore 19, con la celebrazione della messa presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli, riapre la chiesa Maria Santissima delle Grazie a Marettimo.
Era stata chiusa circa un anno fa a causa delle lesioni riscontrate sulla facciata e, grazie ad un finanziamento dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica che ha coperto il 70 per cento delle somme necessarie, sono stati realizzati interventi di tipo strutturale sulla facciata, di risanamento e miglioramento simico e il rifacimento degli intonaci e delle decorazioni.
Sistemati anche il portone d’ingresso principale, gli infissi, parte dell’impianto elettrico ed effettuata la lucidatura del pavimento e della storica zoccolatura perimetrale della navata.
La Diocesi ha erogato un contributo di 20mila euro, mentre altri 24mila euro sono a carico della comunità parrocchiale.
Dopo la celebrazione eucaristica, alle ore 21.30, nel cortile dell’oratorio, sarà presentato il volume di Emilio Milana “Una chiesa ritrovata. La chiesa di Marettimo Maria Santissima delle Grazie”.
“A buon diritto l’autore parla di una ‘chiesa ritrovata’- dice il vescovo Fragnelli – attorno a cui sono cresciute le generazioni delle famiglie marettimare, spesso prive di mariti e figli partiti per cercare lavoro all’estero. La sapienza pastorale di alcuni lungimiranti sacerdoti ha promosso il culto della Madonna delle Grazie e di San Giuseppe, che ha tenuto unita la comunità isolana. Essa, negli anni, a volte si è sentita trascurata dalle realtà civili, militari ed economiche, con la conseguenza di far crescere una sorta di autoreferenzialità tipicamente isolana.
Nella prospettiva aperta da questo cambiamento d’epoca come dice Papa Francesco, cambiamento che vede crescere anche gli sbarchi di migranti su Marettimo – continua il vescovo – era necessario offrire a tutti, residenti e turisti, la chiesa della Madonna delle Grazie ristrutturata con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana, insieme ad un libro, strumento iniziale per la conoscenza, lo studio e la promozione della realtà isolana. Vogliamo costruire nuovi ponti di speranza in Colui che ha creato il cielo e la terra e continua a guidare la storia della nostra umanità locale e mondiale. La chiesa ritrovata ci aiuti a “ritrovare” la presenza di Dio e di Gesù Cristo nelle pieghe della nostra storia e nei volti dei fratelli e delle sorelle che mette sul nostro cammino”.