Alla fine, il colpo di teatro c’è stato. Dopo una prima sessione del Consiglio Comunale straordinario sul Luglio Musicale Trapanese, dopo essere stato tirato in ballo, ieri l’ex consigliere delegato ed ex direttore artistico dell’Ente trapanese Giovanni De Santis, si è presentato a palazzo Cavarretta dove ha presentato il suo punto di vista sulle richieste dei consiglieri ma non solo.
Ma prima i consiglieri si sono espressi. Giuseppe Lipari – che è stato anche eletto presidente della Commissione consiliare d’inchiesta proprio sul Luglio Musicale Trapanese dopo mesi di muro contro muro – ha voluto sottolineare come sia un “Grosso errore confondere il Consiglio straordinario sull’Ente Luglio Musicale e Commissione d’indagine”. Inoltre sottolinea come i 120 giorni della durata della Commissione consiliare iniziano dalla sua nomina a presidente della stessa.
Durissimo è stato anche l’intervento di Massimo Toscano Pecorella che ha criticato la stessa maggioranza di cui fa parte per il mancato numero legale di mercoledì. Una vera figuraccia che poi ha portato ad nuova riunione ieri.
L’intervento di Giovanni De Santis, però, è stato anche un modo per capire per quale motivo sia nata la richiesta di “spettanze per elaborazioni progetti ed altre attività a beneficio dell’Ente Luglio Musicale Trapanese”.
Questa l’intervista esclusiva realizzata ieri:
Quasi 300 mila euro che metterebbero in seria difficoltà l’Ente. “La richiesta è inquadrata in un contesto più ampio ed a un problema mai risolto afferente a dei progetti che avevo redatto nell’interesse del Luglio Musicale Trapanese – afferma Giovanni De Santis – , progetti grazie ai quali il Luglio ha ricevuto finanziamenti per oltre sei milioni di euro. Erano tutti progetti che non avevano nulla a che vedere né con l’attività di sovrintendenza e consigliere delegato, né con quella di direttore artistico. Per anni ho chiesto al Luglio Musicale di trovare un accordo transattivo che fosse assorbibile dall’Ente perché amo il Luglio e non vorrei per nessuna ragione danneggiarlo però, purtroppo, non ho avuto risposta probabilmente anche per gli avvicendamenti che ci sono stati che non hanno dato una continuità di gestione. Adesso, sono stato costretto ad andare con un documento ufficiale ma non ho citato in giudizio l’Ente, l’ho chiamato alla mediazione”. Insomma, un nuovo tavolo e bisognerà adesso capire come può sbrogliarsi questa matassa dorata.