Ruspe di nuovo in azione nella zona del “nono chilometro” nella frazione balneare di Pizzolungo.
Il Comune di Erice infatti – come riporta oggi un articolo sul Giornale di Sicilia – ha vinto le due cause avviate dai proprietari, rispettivamente dinanzi al Consiglio di Giustizia amministrativa e al Tar. Nel primo caso la proprietaria dell’abitazione, che aveva ereditata dai genitori, si è vista respingere anche la richiesta di rimborso dei quasi 40mila euro previsti per la demolizione d’ufficio del fabbricato che è stato già acquisito al patrimonio indisponibile del Comune.
Nel secondo caso il Tar di Palermo ha definito infondato anche il motivo del ricorso che era stato basato sulla «violazione del diritto all’abitazione». Per i giudici amministrativi, infatti, «il diritto all’abitazione non ha portata tale da rendere illegittimi gli ordini di demolizione degli abusi, non comportando le esigenze abitative il diritto assoluto a fruire di un immobile abusivo solo perché casa familiare».
Nel caso in questione l’immobile si trova a circa 120 metri dalla battigia ed è stato costruito dopo il 31 dicembre 1976 «in assenza di qualunque autorizzazione – sottolineano nella loro sentenza i giudici amministrativi – laddove già all’epoca fosse ben nota la necessità, quantomeno, di premunirsi di un idoneo titolo edilizio per costruire legittimamente nuove edificazioni».
L’amministrazione comunale di Erice ha avviato, dall’agosto 2019, il programma di demolizione di circa 60 immobili abusivi sul proprio territorio e, finora, ne ha realizzato circa la metà. Si tratta di case costruite entro i 150 metri dalla battigia, o comunque con modalità che sono state ritenute insanabili, individuate insieme alla Procura della Repubblica.