Ripensare l’attrattività regionale nel nuovo contesto globale. È il tema attorno al quale ruota l’iniziativa “Incontro Ocse – Regione siciliana” che si sta svolgendo a Palazzo Orléans a Palermo.
La Sicilia è, infatti, fra le quattro regioni italiane selezionate dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), per individuare gli elementi di attrazione dei territori negli ambiti infrastrutture, trasporti e logistica, banda larga, ambiente, ricerca e sviluppo, innovazione, turismo e formazione professionale.
Ieri si sono svolte nella Sala Alessi della Presidenza della Regione le prime due tavole rotonde, che hanno posto l’accento sulla condizione di insularità della Sicilia, l’internazionalizzazione delle imprese, l’attuazione delle Zone economiche speciali (Zes) e l’attrazione di investimenti, talenti e nuove competenze nell’Isola.
È intervenuto tra gli altri, l’assessore regionale all’Energia, Daniela Baglieri, che ha illustrato i dati sulla transizione energetica e le fonti rinnovabili, assieme agli interventi per la trasformazione della Sicilia in una “valle dell’idrogeno” e per l’attrazione di competenze trasversali dall’area del Mediterraneo.
L’obiettivo della missione Ocse nell’Isola, guidata dalla direttrice Claire Charbit dell’unità Attrattività regionale e integrazione migranti dell’Organizzazione con sede a Parigi, è quello di apprendere le principali sfide e opportunità per l’attrattività e l’internazionalizzazione della Sicilia nel nuovo contesto globale di crisi post Covid. In programma anche la visita in alcuni siti strategici tra cui l’Ismett, con i suoi nuovi laboratori per la medicina di precisione e il centro di Biotecnologie e ricerca biomedica della fondazione Rimed in corso di realizzazione a Carini.
La due giorni, aperta dagli interventi del direttore del Dipartimento regionale Programmazione, Federico Amedeo Lasco e del coordinatore del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, Domenico Spampinato, continuerà con riunioni e workshop fino a domani pomeriggio. Oltre alla delegazione Ocse e ai vertici della Regione Siciliana partecipano ai lavori diversi stakeholder e soggetti istituzionali, tra cui i nuovi commissari delle Zes e i presidenti delle Autorità portuali dell’Isola.
L’iniziativa, realizzata con il sostegno delle risorse nazionali, regionali e comunitarie del Po Fesr Sicilia 2014-2020, rientra in un progetto Ocse che mette sotto la propria lente d’ingrandimento sedici regioni in cinque paesi europei (Italia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Svezia). Nella Penisola, le altre regioni pilota selezionate insieme alla Sicilia, sono la Liguria, le Marche e la Campania. Le informazioni raccolte dall’Ocse in Italia consentiranno la realizzazione di uno studio sulla posizione internazionale delle quattro regioni individuate nel mondo.