Dopo l’ondata di sbarchi che, degli ultimi giorni ha portato a Lampedusa oltre 1.600 migranti, il Ministero dell’Interno ha avviato le operazioni di trasferimento per liberare – o comunque provare ad alleggerire – l’hotspot di contrada Imbriacola, ormai al collasso.
Dopo il trasferimento di circa 600 persone, venerdì scorso, a Porto Empedocle, la nave “Diciotti” della Guardia Costiera sbarca oggi 520 migranti al porto di Trapani, già identificati e fotosegnalati.
Di questi, 320 sono richiedenti asilo e, quindi, saranno trasferiti negli appositi centri di accoglienza mentre per altri 53, di nazionalità tunisina, si profila l’ordine a lasciare il territorio italiano entro sette giorni in quanto non ci sarebbero i posti necessari per trattenerli, in attesa di essere trasferiti nei Paesi di origine, nei CPR nazionali.
In pratica queste persone saranno libere di muoversi come credono e difficilmente, come già abbiamo visto in passato, rispetteranno il provvedimento che impone loro di andare via dall’Italia dopo aver affrontato pericoli e disagi per arrivarci.
Intanto il Centro per i Rimpatri di contrada Milo, a Trapani, continua ad operare a regime ridotto perché non ne è stata ancora assegnata la gestione definitiva.
Nel frattempo anche al Centro di prima accoglienza sull’isola di Pantelleria si registrano difficoltà: negli ultimi giorni sono sbarcati circa 250 migranti, provenienti dalla Tunisia, a fronte di una capienza prevista di circa 30 persone. Altri sbarchi autonomi sono avvenuti, negli ultimi giorni, anche sulle coste di Favignana e Marettimo con un numero complessivo di circa 70 persone.