Cinquemila tra manoscritti, opuscoli e rolli, di epoca compresa tra il Quattrocento e l’Ottocento, illecitamente sottratti dall’Archivio storico diocesano di Mazara del Vallo, sono stati restituiti oggi dal comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo, maggiore Gianluigi Marmora, nelle mani del vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero.
Il recupero e la conseguente riconsegna dei beni sono avvenuti grazie all’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsalache ha avuto origine dalla segnalazione effettuata dall’Archivio storico della Diocesi di Mazara. I dati forniti e i successivi riscontri hanno permesso di individuare i preziosissimi documenti sottratti, che oggi ritornano, dopo anni, nella loro naturale collocazione, restituendo così alla comunità mazarese i suoi tesori di elevatissimo pregio culturale e artistico.
L’operazione è frutto della cooperazione tra il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, l’Arma territoriale, la Diocesi di Mazara del Vallo e la Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo, organismo statale periferico di tutela in ambito archivistico del Ministero della Cultura, che ha condotto le analisi storico-documentarie. GUARDA IL VIDEO
«La consegna di questi preziosi reperti all’Archivio diocesano – ha commentato il vescovo di Mazara del Vallo – rappresenta la restituzione attesa e doverosa di quanto era stato sottratto con danno non solo per l’Archivio, custode attento del proprio patrimonio, ma anche per l’intera comunità, privata di documenti che appartengono alla sua storia e alle sue tradizioni religiose e culturali. Siamo riconoscenti al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala per l’attività investigativa che ha permesso di individuare il luogo e di recuperare i documenti sottratti, riconsegnandoli al nostro Archivio e alla fruizione della comunità mazarese».