Sono state recentemente ritrovate, dal giornalista del TGR RAI Sicilia Ernesto Oliva, delle straordinarie foto, risalenti agli anni ’50, che fissano a futura memoria momenti di vita quotidiana all’interno della Grotta Mangiapane e che furono pubblicate nel giugno del 1961 nella rivista (promossa dall’Assessorato Turismo e Spettacolo della Regione Siciliana ed edita dalla Flaccovio) denominata “SICILIA” (le cui pubblicazioni, dopo ottantanove numeri, cessarono nel 1982).
Oggi la Grotta Mangiapane è un luogo ormai celebre per essere privilegiata location di diverse produzioni televisive e cinematografiche, ma soprattutto per la realizzazione del “Presepe Vivente” di Custonaci. Il suggestivo evento che, a partire dal 1983, ha riportato in vita gli antichi mestieri, usi e costumi della vita agro-pastorale oggi ormai quasi del tutto scomparsa.
La denominazione della grotta è per l’appunto legata alla famiglia Mangiapane, che vi ha vissuto fino alla fine degli anni Cinquanta e che sono stati immortalati proprio nelle foto ritrovate. L’antico insediamento preistorico fu, infatti, trasformato in un borgo con case basse e vicine l’una all’altra, ovvero una sorta di presepe naturale. La grotta venne in seguito abbandonata per alcuni decenni, per poi, invece, divenire una consolidata testimonianza della vita contadina dell’agro ericino. Anche perché, in particolare, durante la realizzazione del “Presepe Vivente” i pastori producono il formaggio, le massaie preparano la pasta e infornano il pane e gli artigiani realizzano i loro manufatti.
Le foto ritrovate, che sembrano essere state fatte proprio nei giorni della manifestazione, hanno oltretutto un’alta rilevanza antropologica, poiché anticipano, di fatto, ciò che l’Associazione Museo Vivente si sarebbe proposta di realizzare successivamente.
La presentazione (fissata per mercoledì 1 giugno – ore 21.00 – presso la sede dell’Associazione Museo Vivente) delle fotografie sarà, tra l’altro, anche un momento di riflessione sul sopravvento, nella società attuale, del concetto di modernità, che ha imposto i suoi stili di vita, con la conseguente perdita della memoria e delle tradizioni. Sono partners dell’evento, che ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, del Parco Archeologico di Segesta e del Comune di Custonaci, la Fondazione Buttitta, il Museo Antonio Pasqualino e il Centro Studi Dino Grammatico.