Da aprile scende il prezzo del gas del 10% e dell’energia elettrica di circa il 20%. Finalmente assistiamo ad una lenta riduzione del prezzo della materia energia che, sommato all’intervento del governo circa l’eliminazione degli oneri di sistema nelle bollette luce e riduzione dell’IVA nelle bollette gas, dovrebbe portare ad un risparmio per il prossimo trimestre. Non c’è stata una grande diffusione di questa notizia, il che è sorprendente, dopo tutte le notizie che hanno avuto ad oggetto i continui aumenti.
Nella piattaforma del GME (gestore dei mercati energetici), si nota che nel mese di marzo 2022 il PUN (prezzo unico nazionale dell’elettricità) era pari a 0,30 centesimi per kWh oggi scende a 0,24 centesimi per kWh; il PFOR (indica la copertura dei costi di approvvigionamento del gas naturale) da quasi 0,92 centesimi per smc, scende a 0,83 centesimi per smc.
A beneficiare di tali riduzioni saranno coloro che si trova nel servizio elettrico nazionale che, ricordiamo, non hanno un prezzo bloccato ma variabile su base trimestrale e stabilito dall’ARERA; coloro che si trovano all’interno del mercato libero dell’energia e hanno una tariffa con prezzo indicizzato che, segue, i valori del mercato sia della luce (pun) sia del gas (pfor). Chi invece ha un prezzo bloccato e, si trova, all’interno del mercato libero, manterrà i corrispettivi fissati dal fornitore, dunque, così come non ha subito aumenti durante gli ultimi sei mesi, non subirà riduzione alcuna.
Ma c’è una condizione particolare che mi preme sottolineare. Riguarda la casistica di tutti coloro i quali hanno partecipato alla gara d’appalto del miglior fornitore del 2022, cambiando compagnia energetica nell’ultimo periodo e bloccando cifre altissime sia per la luce sia per il gas. Questo gruppo di consumatori si troverà in fattura prezzi nettamente superiori a quelli di oggi. Basti pensare a tutti quelli che a febbraio/marzo hanno sottoscritto un contratto nel mercato libero, bloccando la luce a più di 30 centesimi per kWh e più di 1 euro per ogni smc, scelta spinta da “operatori” poco chiari o dalla poca informazione. Sarebbe questo, dunque, il momento buono per valutare un altra scelta e convertirsi al prezzo indicizzato.
Il prezzo indicizzato è l’esatto opposto del prezzo fisso: varia a seconda delle oscillazioni del prezzo del mercato luce e gas, sia al ribasso che al rialzo. Poiché il periodo delle “stangate” ormai è passato, assisteremo ad una lenta se pur continua riduzione della materia energia:
Come spiega il presidente Arera Stefano Besseghini in un’intervista a Money.it, i prezzi di luce e gas resteranno comunque alti per i prossimi due anni:
“Le quotazioni forward dei prodotti energetici prefigurano un rientro graduale della crisi fra la fine del 2022 e il 2024 ma, presumibilmente”.
Sarà lenta e graduale la ripresa ma, è comunque iniziata.
La chiave di tutto è sempre l’informazione. Spesso mi sento dire frasi come: non ho tempo di leggere il mio nuovo contratto luce e gas; non riesco a comprendere bene le tante diciture del mio contratto. Purtroppo questo genera tante domande e soprattutto incertezze. Con il rischio di sottoscrivere nuovi contratti poco convenienti. Inizio a chiarire che, non bisogna mai dimenticare la data di stipula del contratto e la durata. Sono due elementi fondamentali che ci impediranno di commettere scelte sbagliate se, operatori telefonici poco chiari, vorranno metterci in difficoltà per proporre la stipula di un nuovo contratto luce e gas. La durata del contratto è un elemento importantissimo, in quanto, gli aumenti non hanno effetto retroattivo, dunque NON COLPISCONO contratti stipulati prima.
E se dimentico la data di scadenza del mio contratto, il mio fornitore può unilateralmente applicare un rincaro?
“Il fornitore deve comunicare le eventuali nuove tariffe. La comunicazione deve essere inviata al cliente con un preavviso minimo di 3 mesi dal giorno dell’attuazione effettiva della modifica“.
Nessuno avrà sorprese in bolletta. Inoltre nessun operatore soprattutto se appartenete ad una compagnia diversa dalla nostra, potrà rendersi portavoce circa la scadenza del nostro contratto. Le comunicazioni di una certa importanza, in genere vengono effettuate tramite l’e-mail fornita dal cliente al momento della stipula o tramite posta sintetica inviata all’indirizzo di fornitura o all’indirizzo di fatturazione indicato dal cliente. Questo proprio per evitare e soprattutto smascherare eventuali chiamate-truffa.
L’attuale situazione del mercato energetico ci da una grande speranza verso un lento ma progressivo miglioramento. Dopo le stangate delle ultime fatture, ritengo che il peggio sia passato. Un consiglio che mi sento di dare, in questa fase è il cambiamento consapevole. Per tutti coloro che sono rimasti fedeli al servizio elettrico nazionale, cambiare oggi, ha un senso, purché si sottoscrive un offerta con il prezzo indicizzato e non bloccato, per due motivazioni:
- variabilità contenuta: il PUN ha un valore economico inferiore rispetto il prezzo fissato ogni tre mesi dall’ARERA, poiché quest ultima tiene conto sia del prezzo d’acquisto della materia prima aumentato dal contributo al consumo. Oggi chi si trova con il servizio elettrico nazionale pagherà (tenendo conto della riduzione del 10,2%) circa 0,28 centesimi per ogni kWh; chi invece ha una tariffa sul mercato libero che segue il PUN, pagherà 0,24 centesimi per kWh, il contributo a consumo del mercato libero tendenzialmente è molto contenuto e non supera i 2 centesimi per ogni kWh;
- tariffe elevate: bloccare il prezzo oggi significa accedere a tariffe elevate e che nel giro di poco tempo sono già fuori mercato. In vista delle progressive riduzioni.
Lo stesso discorso vale anche per il gas. Se dobbiamo cambiare fornitore, è opportuno scegliere una tariffa che segue il prezzo d’acquisto del metano all’ingrosso e non un prezzo bloccato a cifre altissime. Per le stesse motivazioni del mercato dell’energia elettrica.
Coloro che hanno dubbi circa il contratto luce e gas, devono rivolgersi alla compagnia di appartenenza e non affidarsi alle tante chiamate che spesso riceviamo durante la giornata. Soltanto il nostro fornitore può fornire tutte le risposte in merito al contratto in essere. Per cui se la promozione stipulata in passato, è ancora valida, non sussiste nessun motivo per cambiare compagnia né per passare al prezzo indicizzato. Questo perché 6 mesi fa (per chi ha bloccato i corrispettivi recentemente) il prezzo della materia prima era più basso, parliamo di un minimo di 0,15 centesimi ed un massimo di 0,17 centesimi per ogni kWh. Chi ha bloccato i corrispettivi 2/3 mesi fa, potrebbe valutare l’idea di metterli in discussione a favore di un prezzo indicizzato. Il mercato è libero, sfruttiamo al massimo questa libertà.
La consapevolezza nasce dall’informazione e, nonostante questo sia un settore che spesso si presenta come poco chiaro all’utente, non bisogna temere di fare qualche domanda in più, anche la più ovvia, affidandoci al nostro fornitore. Spesso sentiamo delle tante vittime di chiamate definite truffa, sono contro la commercializzazione aggressiva e che fa leva sull’ignoranza del contattato, ma sono a favore dell’informazione attendibile e che proviene direttamente dalla fonte, rappresentata, nel caso in specie, dal fornitore con il quale abbiamo un contratto in essere.
“Pillole di energia” è il blog di Corin Virgilio, consulente ed esperta del mondo energetico