Sono atterrati oggi pomeriggio all’aeroporto di Trapani-Birgi, con un volo speciale Ita az 8957 da Cracovia, i 3 orfani evacuati dall’Ucraina. I bambini, dai quattro ai sedici anni, provengono da orfanotrofi di Mariupol e Kramators’k, nell’Oblast di Doneck. Si tratta del più numeroso gruppo di orfani evacuato legalmente dall’Ucraina dall’inizio del conflitto. L’operazione umanitaria è stata realizzata dalla rete di associazioni Stop the war now, coordinata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, con la collaborazione della CGIL, che ha curato la logistica via terra dall’Ucraina all’Italia, la preziosa collaborazione del sindacato polacco Solidarnosc e del Movimento 5 Stelle che ha finanziato il volo charter dalla Polonia.
Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi, ha disposto per l’accoglienza dei piccoli profughi palloncini gialli e azzurri ispirati ai colori della bandiera ucraina, uno striscione di benvenuto e un buffet, rispettivamente offerti da due note aziende di Trapani Hanno ricevuto anche zainetti con snack, merende, caramelle, giochini e colori.
«L’aeroporto di Trapani è orgoglioso di aver dato un contributo anche minimo ad un atto umanitario così grande – ha affermato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra-. Regalare un sorriso a dei bambini doppiamente sfortunati è un dovere morale oltre che una gioia. Auguriamo a tutti loro di trovare qui in Sicilia ospitalità e serenità».
Erice accoglierà 11 bambini all’Istituto Incoronata, altri 13saranno destinati ad Alcamo, 18 a Modica e 28 a Catania.
I bimbi sono stati accompagnati da altre 21 persone, tra cui i tutori dei minori ed alcuni educatori con i loro figli, per un totale di 84 ucraini. Il gruppo era stato evacuato nelle settimane scorse dai territori martoriati dalla guerra e temporaneamente ospitato nel distretto di Leopoli.
L’evacuazione è stata possibile grazie all’assistenza del Ministero degli Affari Esteri e della rete diplomatica italiana in Ucraina e Polonia che ha interloquito con i Ministeri ucraini e polacchi per la messa in sicurezza dei bambini senza famiglia, che finora non avevano potuto lasciare il Donbass a causa della loro fragilità.