Riparte l’iter per sostenere l’inserimento lavorativo delle donne e l’avvio dell’impresa femminile. L’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro ha riavviato il procedimento relativo alle proposte progettuali ricevute sull’Avviso 31 “Lavoro e impresa artigiana donne” del 2019, sospeso a marzo 2021 a causa della pandemia.
Il provvedimento, firmato dal dirigente generale del dipartimento Lavoro, approva l’elenco provvisorio dei 137 progetti ammessi alla valutazione (è consultabile sul sito del dipartimento regionale a questo link): sarà un’apposita commissione a selezionare le proposte più corrispondenti a quanto prevede l’Avviso 31. Sono 9, invece, le istanze ritenute non ammissibili, per le quali i proponenti possono formulare osservazioni entro 10 giorni.
Il bando è rivolto a donne disoccupate o inoccupate, residenti o domiciliate sul territorio regionale da almeno sei mesi al momento della candidatura, con un’età compresa tra 16 e 56 anni compiuti, a donne che hanno subito violenza e a extracomunitarie in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo o con asilo e protezione di tipo sussidiaria sul suolo italiano da almeno 24 mesi.
La dotazione finanziaria complessiva dell’Avviso è pari a 11 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo Sicilia 2014-2020. L’obiettivo è finanziare almeno 67 progetti, coinvolgendo 570 donne.
«Abbiamo rimesso in moto la macchina amministrativa per esitare le istanze ricevute – sottolinea l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone – confermando l’impegno del governo Musumeci al fianco delle donne che intendono avvicinarsi al mondo dell’artigianato, favorendo l’acquisizione delle competenze necessarie a misurarsi con il lavoro autonomo e all’avvio di nuove imprese. Proseguiamo con convinzione nella strada intrapresa per incentivare l’imprenditorialità femminile e aumentare il numero di donne che riescono a trovare una propria dimensione lavorativa. Gli strumenti di sostegno introdotti dalla Regione Siciliana contribuiscono a ridimensionare le ancora numerose disparità di genere che ogni giorno ci vengono segnalate dal mondo politico e sindacale».