Indetta per mercoledì prossimo 27 aprile una riunione per fare il punto sulla situazione – che viene definita “drammatica” – della Casa Circondariale “Pietro Cerulli”di Trapani.
L’iniziativa è dei segretari provinciali di quattro sindacati della Polizia Penitenziaria: Sappe (Gaspare D’Aguanno), UilPa Polizia Penitenziaria (Giuseppina Graceffa), Uspp (Arcangelo Poma) e Fns Cisl (Antonio Ficara).
“Siamo senza direttore da quasi tre anni – si legge nella nota diffusa alla stampa – il dottore Fabio Prestopino, pur sforzandosi con due accessi settimanali, non può avere la direzione di Trapani e dell’Ucciardone di Palermo contemporaneamente. Inoltre con l’arrivo del nuovo Comandante di Reparto [ndr. della Polizia Penitenziaria] – proseguono i sindacalisti – stiamo registrando che sono aumentate le assenze del personale che opera nelle trincee penitenziarie poiché oberato da carichi di lavoro generati da politiche gestionali che non tengono conto delle reali dotazioni organiche e con nessuna operazione di modifica organizzativa”.
Secondo i sindacati, “per consentire ai detenuti di fruire dei loro diritti, vengono violati quelli del personale, con orari prolungati e impieghi per tre, quatto e cinque posti di servizio, tutto con immani responsabilità in capo ai lavoratori ed incomprensibili spostamenti e/o soppressioni di incarchi fatti quasi ad personam”.
“Pare – proseguono i segretari provinciali di Sappe, UilPa Polizia Penitenziaria, Uspp e Fns Cisl – che i diritti sindacali dei lavoratori vengano calpestati, assistiamo a negazioni di periodi di ferie, richiami in servizio dalle ferie, negazione dei riposi, assenza di confronto sindacale per le festività pasquali, assenza di risposte ufficiali del comandante alle legittime richieste avanzate per iscritto dai lavoratori. Insomma, la confusione regna sovrana e l’ultimo fatto scandaloso ha riguardato la chiusura della mensa nelle giornate di Pasqua e Lunedì dell’Angelo poiché, a fronte di un disguido con i fornitori, invece di risolvere il problema si è preferito lasciare a digiuno i lavoratori”.
“Siamo stanchi – concludono i rappresentanti sindacali – e siamo pronti a divulgare il nostro disagio a tutti i livelli di responsabilità, perché i lavoratori e le loro rappresentanze meritano rispetto”.