Credevamo che fossimo arrivati all’epilogo della annosa vicenda quando il 19 marzo scorso abbiamo pubblicato questo articolo: Assistenza agli alunni disabili a Trapani, la Regione cambia idea: la competenza è dello Stato. L’ennesimo spunto era partito da un documento ufficiale che pubblichiamo integralmente. Si tratta di una deliberazione della Giunta regionale.
[pdf-embedder url=”https://www.consegnesi.it/wp-content/uploads/2022/03/Deliberazione-Giunta-di-Governo-Piano-Triennale-per-il-diritto-allo-Studio-1.pdf” title=”Deliberazione Giunta di Governo – Piano Triennale per il diritto allo Studio (1)”]
Successivamente, al riguardo, ancora una volta la redazione di Trapanisi.it ha voluto ascoltare il primo cittadino di Trapani, Giacomo Tranchida che, senza mezze parole, dà la sua interpretazione sul problema e sulle polemiche politiche da esso scaturite. Qui pubblichiamo l’audio del Trapanisìgierre nel quale abbiamo inserito l’intervista, Per ascoltare schiaccia PLAY
A distanza di tre giorni, ieri abbiamo ricevuto una mail dalla consigliera comunale Anna Garuccio che aggiunge una nuova interpretazione personale al succitato documento redatto dalla Giunta regionale.
Questo è il testo della e-mail che Garuccio ci ha mandato:
Egregio Direttore, Le invio una nota a firma della sottoscritta in chiarimento ad una notizia scaturita da un articolo della sua redazione.
Tito (? ndr) quanto era dovuto.
Consigliere Comunale Anna Garuccio
– Alle famiglie già afflitte non serve l’ennesima grossolana cattiva interpretazione. Dispiace oggi constatare che l’ennesima confusione in merito alla già complicata questione dell’assistenza igienico personale di tipo specialistico nella città di Trapani, derivi dal testo di un giornalista di questa redazione. Secondo quest’ultimo, così egli scrive, “si tratterebbe di un vero ribaltone… il punto 2 è proprio il bandolo della matassa: la Regione, dopo mesi di polemiche con lo stesso Tranchida dice che la legge da rispettare è quella della buona scuola 2017. Per Tranchida la competenza è del personale della scuola e la cosa viene confermata da questo documento dell’assessorato”
Tuttavia l’interpretazione del giornalista, che addirittura riporta parte del testo in questione, è assolutamente errata in quanto il punto a cui fare riferimento non è il 2, come egli riferisce, bensì il punto 3, Che in un primo momento nel distinguere le competenze regionali da quelle statali, il testo indica essere in capo al Ministero come gli altri due punti precedenti, per poi entrare nel merito e specificare che l’assistenza specialistica compete sempre ai Comuni.
Così infatti è scritto nel documento di indirizzo redatto dall’assessorato regionale dell’istruzione della formazione professionale “per garantire l’inclusione nel sistema educativo gli alunni hanno diritto all’assistenza educativa, in capo agli enti locali, svolto dagli assistenti per l’autonomia e la comunicazione (articolo 13,. 3L. 104/1992)”.
E ancora ”In particolare l’assistenza specialistica compete ai comuni per le scuole di primo grado mentre per quelle di secondo grado università compete all’ex province”.
È chiaro che si faccia riferimento alla figura dell’Assistente alla Autonomia e alla Comunicazione e a tutti quegli altri casi in cui necessità la figura specialistica, Come già specificato dalla nota del Ministro all’istruzione, ovvero per tutti quei casi dove in presenza di certificazione 104 art. 3 comma 3- disabilità grave/gravissima, i collaboratori scolastici non possono sostituire la figura specialistica.
Tale distinzione tra assistenti igienico perdonali e collaboratori scolastici nel caso di specie della Città Metropolitana di Palermo è specificato a pag. 26 dello stesso documento.
Dunque il Piano regionale per il diritto allo studio firmato dall’assessore Lagalla, contrariamente da quanto annunciato dal giornalista Tarantino, nessun contributo porta alla causa, semmai conferma quanto da un anno si ribadisce: la competenza specialistica è in capo ai Comuni.-
Dunque, l’epilogo che avevamo ipotizzato nel precedente articolo non si dimostra tale, la vicenda e la polemica continuano. Da come ve l’abbiamo raccontata, sicuramente avrete intuito che è roba che riguarda avvocati, giuristi, sindacati, assessori, sindaci, consiglieri comunali, parlamentari regionali e nazionali, dirigenti scolastici, funzionari pubblici, bidelli ed assistenti sociali e chi più ne ha più ne metta. Adesso ci rendiamo conto che, secondo questa nuova interpretazione, le responsabilità di quanto sta accadendo a Trapani riguardo l’assistenza agli alunni disabili, è anche dei giornalisti. Ne prendiamo atto.
Lasciateci però fare in merito una considerazione: se spalmare a 360 gradi le responsabilità nell’incapacità di risolvere un problema sociale giova alla causa, ben venga ma, finché il problema non verrà risolto, a farne le spese saranno soltanto gli alunni disabili.
Ad ognuno il suo “handicap”, inteso esclusivamente come “incapacità” nel fare le cose, e questi fortunatamente sono handicap che si possono risolvere solo con l’impegno, la buona volontà e la coscienza. Gli altri handicap, quelli fisici, purtroppo dovremmo soltanto cercare di alleviarli umanamente, senza inutili polemiche, ma evidentemente non ne siamo capaci.