Cori e cugghiuna!
Una squadra con assenze importanti fra i titolari, a cui si è sopperito con tanti juniores inseriti in distinta, regala al proprio pubblico, a dispetto di ogni pronostico, una vittoria cha sa di vera e propria impresa.
Questo avrebbe potuto essere l’incipit del pezzo a commento della gara di ieri del Trapani Calcio.
Ed invece, è quello che i colleghi del basket, probabilmente, useranno per celebrare la vittoria della Pallacanestro Trapani sul Piacenza, ottenuta mandando in campo una squadra infarcita di ragazzini.
“Cori e cugghiuna“ recitava qualche tempo fa uno striscione della curva al Provinciale.
“Cuore ed attributi“. Ce li hanno messi ieri i ragazzi della Pallacanestro ed hanno fatto un’impresa che resterà indimenticabile, per le oggettive difficoltà che la gara presentava.
Non ce li hanno messi invece i calciatori del Trapani e proprio nel momento in cui ce n’era più bisogno, un doppio turno casalingo di recupero (ieri e poi ancora mercoledì), che, se sfruttato appieno, avrebbe potuto dischiudere ai granata prospettive di classifica interessanti.
Ed è inutile attaccarsi alle assenze ed al rigore non dato per tentare di giustificare una prestazione senz’anima, svagata, per l’ennesima volta inefficace sul piano del gioco ed inconsistente sul piano delle occasioni da rete prodotte.
Il sospetto che le due ultime vittorie in campionato (in casa con la Sancataldese ed in trasferta a Giarre) fossero state di molto agevolate dalla superiorità numerica con cui i granata si erano trovati a disputare quelle gare per larghissimi tratti della loro durata, è stato confermato.
Ci eravamo illusi che questa squadra fosse guarita, tornando ad essere principale artefice delle proprie sorti.
Una volta tornati ad affrontare un avversario in parità numerica, tutti i nostri attuali limiti hanno trovato invece puntuale conferma, relegando quelle due vittorie nella categoria delle pure e semplici eccezioni, quando invece ieri c’era bisogno di continuità: sia di prestazione che di risultati.
Dov’è finito il gioco che Morgia aveva dato alla squadra nel dicembre scorso?
Perché questa squadra, in campo, non dà più l’impressione di compattezza ed efficacia di gioco?
Ma, soprattutto, perché il mister non riesce più a motivare sul piano agonistico i suoi calciatori?
La squadra ieri, a parte qualche eccezione, non riusciva a giocare (per l’ennesima volta) con impeto, furore agonistico e feroce determinazione.
Né ha mostrato lucidità di manovra ed incisività nelle conclusioni.
Infine, ancora una volta, mi trovo a non condividere alcune scelte di formazione di Morgia: Vitale schierato a mezz’ala, tenendo in panca Santarpia e schiarando un impalpabile De Felice in attacco, è stato un tentativo non riuscito.
Averlo riportato sulla fascia, ma come esterno di un inedito centrocampo a quattro (a due centrali), è stato ancora peggio, visto che la squadra è abituata a giocare a tre lì in mezzo.
Ed il gioco infatti ne ha risentito, tant’è che nella ripresa, col 4-4-2, ci siamo ridotti a giocare con i lanci lunghi, nella speranza vana di impossessarci delle eventuali seconde palle: non avevano nè il ritmo nè l’animo combattivo per poterlo fare.
E questo, viste anche le carenze motivazionali emerse durante la gara, è stato un errore tattico e strategico, ossia tutto del mister.
Compattezza morale e forti motivazioni che invece hanno mostrato di avere i cestisti granata, allenati da Parente, ai quali vanno solo tributati applausi: a scena aperta!
Ps: applausi anche alla Ferrari. La Rossa finalmente è tornata! Doppietta da urlo!
Foto di Joe Pappalardo, tratta dalla pagina ufficiale Instagram della Pallacanestro Trapani.