Anche a Trapani, oggi pomeriggio, hanno sventolato le bandiere giallo celesti dell’Ucraina attorno alle quali si sono stretti i partecipanti alla manifestazione di solidarietà promossa dall’Amministrazione comunale e alla quale hanno dato adesione molti dei Comuni del Trapanese rappresentati dai loro sindaci – tra questi Erice, Pantelleria, Custonaci – e assessori, sindacati e altre organizzazioni di categoria, esponenti della politica locale e studenti.
Pochi, in verità, i comuni cittadini che avrebbero dovuto gremire la piazza come è avvenuto anche stamane in altre città italiane ed estere. Trapani, purtroppo, ha perso un’altra occasione per sperimentare quel senso di comunità che non dovrebbe solo scattare per le questioni riguardanti il proprio “cortile di casa” (in verità anche in quei casi mai abbiamo assistito a mobilitazioni particolarmente consistenti) ma anche quando serve sentirsi cittadini consapevoli e attivi, parte di uno slancio comune che eleva le coscienze, in questo caso su un tema essenziale qual è il rifiuto del ricorso alla guerra e alla violenza. La libertà, come diceva Gaber, è partecipazione.
Il “No alla guerra” lanciato dal sindaco Giacomo Tranchida è stato, ovviamente, ripreso in maniera unanime da tutti coloro che si sono alternati al microfono.
Tra questi don Luigi Ciotti: “Sentite la nostra vicinanza – ha detto il presidente di Libera rivolgendosi al gruppetto di Ucraini – che è di testa e di cuore, tante persone vi vogliono bene”.
“Diciamo no alla guerra – ha proseguito – ma c’è, invece, un conflitto che dobbiamo auspicare e alimentare, ed è quello delle nostre coscienze, ci serve per non dare mai nulla per scontato e per chiederci: se il male esiste è perché noi lo abbiamo reso possibile. Troppo spesso ci siamo voltati d’altra parte, inerti o indifferenti. Questa guerra è più vicina a noi, all’Europa, ci fa sentire in pericolo ma non possiamo dimenticare che, attualmente, sono 34 i conflitti nel mondo”.
Particolarmente commoventi le testimonianze di Olga e Irina, due donne ucraine che vivono nel Trapanese, che hanno chiesto sostegno per il loro Paese travolto dalla violenza e dalla paura portate dall’attacco della Russia.
A seguire tutti gli altri interventi di rappresentanti sindacali, dei giovani, delle associazioni e della politica del territorio. Al termine, la proposta del sindaco di Trapani: “Un euro per ciascun abitante dai bilanci dei Comuni della provincia di Trapani da depositare su un conto corrente del Libero Consorzio Comunale per contribuire ad aiutare il popolo ucraino”. Se ne discuterà, probabilmente, nella prossima Assemblea dei sindaci. GUARDA IL VIDEO
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