Due progetti che si specchiano, due visioni con la stessa proiezione finale, una sola Erice possibile. È stato facile e naturale mettere insieme l’idea di futuro che hanno Fronte Comune e il Comitato civico Eric’è.
Così, col cuore che batte forte come quello degli innamorati, il giorno di San Valentino è l’occasione migliore per presentare questa unione. Un progetto politico che si candida a governare Erice e parteciperà alle prossime Amministrative.
Il “Patto di San Valentino” è stato stretto, venerdì scorso, nel corso di una riunione dei sostenitori del progetto presieduta da Francesca Adragna e Giuseppe Mazzara per Eric’è e Vincenzo Maltese e Silvana Catalano per Fronte Comune. Nel corso dell’incontro si è discusso di varie problematiche e questioni, molte ancora attuali, che riguardano il Comune di Erice. Sono state anche proposte soluzioni, differenziando il territorio tra le esigenze dei cittadini a valle, i residenti del borgo medievale e delle frazioni rurali, evidenziando le primarie, reali esigenze dei cittadini.
Dopo ampia convergenza su questi temi, Fronte Comune ed Eric’è ritengono di poter condividere un percorso comune, nel tentare in primo luogo di formare una nuova classe politica e un nuovo modo di amministrare la Cosa pubblica, ritenendo non più differibile un rinnovamento della classe politica locale con un nuovo programma di governo.
L’assemblea ha individuato anche le due figure che dovranno elaborare il progetto politico nelle persone di Vincenzo Maltese e Silvana Catalano ai quali è stato chiesto di esprimersi in prima persona per un vero cambiamento per Erice. Nei prossimi giorni sarà indicato il candidato sindaco che guiderà la coalizione.
«Eric’è e Fronte Comune sposano un progetto – spiega Silvana Catalano – che ha un comune denominatore: si chiama Erice. Che, per noi, non è solo un luogo, un mito, un territorio con le sue bellezze tra cielo e mare con cui riempirsi la bocca con facili slogan. C’è anche il rovescio della medaglia, la faccia sporca, quella che le fiction tv non fanno vedere e, purtroppo, chi ci amministra e governa vuole nascondere. Per questo noi vogliamo dare voce al territorio, ascoltando chi lo vive e lo abita. Per questo pensiamo che le tante facce della nostra Erice, con le loro diversità, rappresentino punti di forza e non di debolezza, su cui innestare processi di sviluppo».
«Senza alcune timore ho sempre espresso le mie idee pubblicamente perché ritengo che nella vita bisogna anche avere il coraggio di esprimersi sulle cose che non vanno e quindi non posso che apprezzare la fiducia che viene posta nei miei riguardi – spiega Vincenzo Maltese – . Ritengo che il quadro politico locale necessiti di figure nuove e competenti un po’ in tutti i settori. Dopo 15 anni di amministrazione, le somme che tira questa giunta sono fontane e zampilli d’acqua colorata, la Cittadella dello sport, per la quale dovranno dire come intendono gestirla considerato che i bandi vanno sempre deserti (vedi Palaconad Trapani) e le associazioni sportive non hanno fondi. Tutto questo mentre il centro storico è praticamente morto, i servizi primari, specie nelle frazioni, sono pressoché inesistenti. Acqua, depurazione e fognature: la città sta messa molto male e ricordo che se ne parlava già nel 2007».
«Non possiamo più attendere – conclude l’avvocato Maltese – e lavoreremo per coinvolgere giovani e professionisti che vorranno dare il loro concreto contributo al nostro autenticamente nuovo progetto politico».