A cura di Eneric (cantante e interprete) e Camjia (musicista, compositore e arrangiatore)
Nota del redattore: Sanremo da sempre è più importante festival della canzona italiana. Abbiamo quindi chiesto a due amici che ne capiscono più di noi una opinione sui brani della seconda serata. Eneric e Camjia non si sono tirati indietro, regalando ai lettori di Trapanisi.it una pagella tecnica semiseria delle interpretazioni.
Buona lettura.
Sangiovanni – Farfalle
Canzone molto radiofonica, adatta a pseudo reel e tiktok, in linea con le precedenti, lui coerente con il suo personaggio anche nel vestiario. Strutturalmente Sangiovanni canta tutte le canzoni allo stesso modo, inizia con la strofa rap-parlata e poi apre dal ritornello.
La canzone a differenza del testo, non vola, risultando una classica hit usa e getta, ma con il giusto piglio.
Voto 6.
Giovanni Truppi – Tuo padre, tua madre, Lucia
In canotta – e tra poco pantofole – si presenta con canzone in stile spoken word (praticamente un misto tra Massimo Volume e Lucio Dalla) con un testo molto leggero a dispetto di una sonorità che sicuramente il pubblico non capirà. Nonostante Truppi non abbia questa gran vocalità, quando sul ritornello si è allontanato dal parlato e ha cantato, è stato piacevole. Un artista.
Voto 8.
Le Vibrazioni – Tantissimo
Le Vibrazioni non sono più di quelli di “immensamente Giulia”, e forse anche meglio così. La voce di Francesco Sarcina tiene ancora botta con delle note piene soddisfacenti e dei gorgheggi molto piacevoli. Hanno un’energia prorompente su un pezzo, purtroppo non troppo memorabile, che si perde tra le tante canzoni che passano in radio oggi. Bellissimo l’omaggio a Stefano D’Orazio.
Voto 5.
Emma – Ogni volta è così
(Con Francesca Michelin in una vesta inedita come direttrice d’orchestra, molto ordinata nel suo modo di dirigere) presenta la sua classica canzone, che piace e non piace, ma è il suo trademarket. Sempre graffiante come in “Non è l’inferno”, ma la voce quest’anno è rimasta dietro le quinte. Comincia il ponte con una nota sfiatata e con un ritornello da spinta di diaframma e appoggio (nel suo stile) fa decisamente fatica. E si sente, soprattutto a fine pezzo quando ringrazia con un filo di voce. Sicuramente un problema di tenuta e durata. A parte un arrangiamento molto più elaborato rispetto alle precedenti canzoni, non eccelle e porta a casa il compitino. Saluti e fiori al primo violino come da prassi, cala il sipario.
Voto 6.
Matteo Romano – Virale
Alla sua prima esibizione al festival tra i Big, dopo essere passato per Sanremo Giovani, porta una canzone pop da Tiktok. Bella voce, usata coscientemente e in maniera controllata. L’esibizione però è sembrata un po’ troppo preparata, non so, mi mancava un po’ di spontaneità, ma è papabile l’emozione del giovane Matteo. Si porta a casa l’esibizione senza dubbio, ma di virale rimane solo il titolo.
Voto 7 sulla fiducia.
Iva Zanicchi – Voglio Amarti
È Iva show a Sanremo, la vincitrice delle vincitrici (ha il primato di aver conquistato 3 vittorie sul palco dell’Ariston), presenta un brano da D’IVA, la grinta che ha questa donna a 80 anni suonati è clamorosa. La canzone sembra uscita dai anni d’oro di Sanremo e va bene così. Voce ancora bellissima, dosata, potente, usata con gran gusto.
Lei è IVA voto CENTO CENTO CENTO.
Ditonellapiaga e Rettore – Chimica
Questo duo regala all’Ariston la canzone più danzereccia di Sanremo con un electro pop anni 80 e il ritornello più orecchiabile della gara. Simpatiche, provocatorie, libere portano sul palco un messaggio che mi vien da dire “Era ora!”. Molto carino il cambio mood a metà canzone.
Splendido splendente voto 7,5.
Elisa – O forse sei tu
Elisa come 21 anni fa, ritorna con un pezzo magnifico e pieno di amore, musica e parole si incastrano perfettamente. Elisa live canta con una perfezione che sembrava ascoltare il pezzo registrato in studio, pazzesco, una goduria pura. Decisamente una degnissima concorrente alla vittoria insieme all’amico Mahmood e Blanco. Forse è lei, anzi è lei: magnifica.
Voto 9.
Fabrizio Moro – Sei tu
L’artista propone la solita canzone piena di pathos, con discorsoni e retorica che rende la canzone patetica, in senso negativo, come fa da almeno 10 anni. Fabrì tutto bellissimo, bel messaggio, ma basta dopo un po’. Retorico e baldanzoso. Classica struttura, direi anche l’unica che propone: strofa quasi parlata e apertura nel ritornello andando su. Questa è accanimento terapeutico.
Voto 4,5.
Tananai – Sesso Occasionale
Saggia la scelta di aver proposto “Esagerata” a Sanremo Giovani e questa per concorrere trai i big (perché altrimenti non sarebbe arrivato ad esibirsi ieri). Tananai conferma il trend indie danzereccio di questo Sanremo, molto presente sul palco e molto indie nel cantato, la canzone è carina piacevole all’ascolto (tranne per le stecche pazzesche che l’artista ha collezionato finendo la canzone con un’allegria invidiabile) ma anche qui, niente di eclatante.
Voto 6,5 per il coinvolgimento.
Irama – Ovunque sarai
Irama esce dalla quarantena dello scorso festival e si presenta con una canzone in linea, con la sua nuova veste di cantante più “maturo” (e tante tante lezioni di canto prese, +10 punti per Filippo). Testo molto ispirato alle canzoni di Vasco e cantato con una buona intensità. La cosa più apprezzata per noi è sicuramente la vocalità, Irama cresce sempre di più ad ogni pezzo.
Voto 7.
Aka 7even – Perfetta così
Signori se la banalità ha un nome quest’anno è il nome di Aka 7even, ma che noia! Una partecipazione totalmente sprecata: la sentiremo in radio? Si. Nelle storie Instagram? Certo. Ma l’anno prossimo diremo “Aka chi?”. Nota positiva, la voce, presente, piena, intonata. Nonostante l’arrangiamento molto pimpante, la canzone non è perfetta così. Meh Voto 5.
Highsnob e Hu – Abbi cura di te
Dai dissing a Fedez a Sanremo il passo è breve. Molto emotional, una hit non proprio da Sanremo, ma l’orchestra suona molto bene sulla base trap. Apprezzo la partecipazione di Highsnob a Sanremo, ma allo stesso tempo, mi sa di commercializzazione obbligatoria. Molto interessante la fragilità di HU, bella voce anche se non sempre perfetta, si percepiva l’emozione. Giustificata.
Voto 7.
Considerazione generale delle canzoni di Sanremo 2022:
Molti picchi, pochi flop e qualche meh, sicuramente l’edizione più interessante (dal punto di vista della direzione artistica) dell’era Amadeus. Quest’anno si è puntato a creare un clima di festa, di poca protesta sociale e sicuramente di tanta emotività, sarà il pubblico non lo sappiamo, ma a differenza dei altri anni in cui si avvertiva una necessità di trovare una canzone da vittoria per l’Eurovision (e di conseguenza rendendo accesa la competizione e appiattendo la sperimentazione e la creatività), con la vittoria di Zitti e Buoni ci si è ritrovati in un clima più sereno e musicalmente allegro. In generale, tutte esibizioni abbastanza buone, soprattutto per un palco come quello di Sanremo. Poche stecche e tanta buona musica.
Voto 7,5.