Nata il 31 gennaio del 1918 a Castellammare del Golfo, da Antonino Barone e Sebastiana Tartamella, seconda di 6 fratelli, Maria Barone ha spento oggi le sue prime 104 candeline. Una famiglia longeva quella di nonna Maria, perché anche la mamma visse oltre 100 anni, così come uno dei fratelli.
Dopo Caterina Navarra, che il 14 gennaio ha compiuto ben 108 anni, Maria Barone è la seconda ultracentenaria festeggiata nel primo mese del 2022 a Castellammare del Golfo, dove si invecchia bene: attualmente risultano viventi 15 centenari, 11 donne e 4 uomini.
Anche quest’anno il sindaco Nicolò Rizzo ha omaggiato Maria Barone con dei fiori augurali porgendo “i migliori auguri di buona salute e tranquillità a nonna Maria Barone con l’auspicio di festeggiare ancora per tanti anni – senza restrizioni e mascherine – attorniata dall’amore dei suoi familiari, in considerazione della sua forte tempra e lucidità – dice il sindaco Nicolò Rizzo -. Maria Barone, come la nostra concittadina Caterina Navarra che in questo mese di gennaio ha compiuto ben 108 anni, rappresenta la nostra storia e memoria. I nostri ultracentenari sono stati testimoni di guerre e pandemie come quella che viviamo e sono un simbolo di speranza ed un esempio di forza, coraggio e volontà di andare sempre avanti. Rinnovo i miei auguri più sinceri a Maria Barone ed ai familiari”.
Le figlie sottolineano che la signora Maria ha sempre mangiato cibo genuino e ama la cioccolata. Ricorda la seconda guerra mondiale e racconta ancora nei dettagli il suo vissuto da instancabile lavoratrice: con le figlie piccole, per dieci anni è rimasta in America – con il marito che faceva il panettiere – ed ha lavorato in fabbrica dal 1956 al 1966. Appassionata del lavoro a maglia, fin da piccola aiutava il padre in campagna ed a casa la mamma a fare il pane, la pasta e i biscotti.
Vedova di Giovanni Anselmo, morto all’età di 95 anni, Maria Barone è perfettamente lucida ed in forma come raccontano le figlie Caterina, Nella e Anna: la definiscono una “donna d’acciaio” poiché non la ricordano mai ammalata ma sempre al lavoro. “Adesso siamo noi le sue mamme e siamo fiere ed orgogliose di farlo e di poter godere ancora della sua presenza”, racconta la figlia Anna, con la quale ha spento oggi le candeline ultra secolari.