Diverse richieste di pagamento di fatture idriche, risalenti al 2016 o al 2019, stanno giungendo nelle case di cittadini trapanesi.
Sulla vicenda interviene l’avvocato Vincenzo Maltese, responsabile della delegazione di Trapani di Codici – Centro per i diritti del Cittadino, che spiega: “La prima cosa da fare è verificare se queste fatture oggetto dei solleciti sono mai pervenute. Diversamente il cittadino dovrebbe prima chiedere l’invio della copia al fine di poterne valutare la fondatezza, le eccedenze e il sistema di calcolo dei consumi e rilevamento delle letture dei contatori, ma soprattutto deve chiedere la prova dell’avvenuta notifica della fattura”.
“La seconda cosa – prosegue il legale – è accertare il decorso del termine di prescrizione per l’invio della fattura stessa che, dal 1 gennaio 2020, è di due anni. Così stando le cose, le fatture riferite all’anno 2019 dovevano essere consegnate all’ente notificare entro il 31 dicembre scorso, stessa cosa per quelle dell’anno 2016, laddove in caso contrario, l’utente può eccepirne la prescrizione del diritto di credito” .
Gli utenti possono presentare reclamo al Servizio idrico integrato del Comune di Trapani elencando tutte le richieste. “Aggiungo – conclude l’avvocato Maltese – che il Comune di Trapani, nella qualità di gestore idrico, deve sottostare come tutti i gestori alle disposizioni di cui alla Legge di Stabilità 2018 e, quindi deve avvisare il contribuente della possibilità di eccepire la prescrizione della richiesta di pagamento. L’associazione Codici è a disposizione per tutelare dei consumatori e degli utenti”.