Da lunedì 24 gennaio la Sicilia passa in zona arancione insieme ad Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Lo ha deciso il Ministro della Salute, Roberto Speranza, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale, firmando una nuova ordinanza che prevede anche il passaggio di Puglia e Sardegna in giallo.
“Ci stiamo avvicinando verso la zona arancione, perché nonostante tutti gli sforzi fatti i reparti di Terapia intensiva sono pieni di persone non vaccinate che ci spingono verso questo colore», aveva dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, anticipando la notizia.
Le restrizioni della zona arancione sono differenti rispetto al passato e non riguardano chi possiede il super green pass (vaccinazione o avvenuta guarigione), ma soltanto i non vaccinati.
Per chi non ha il green pass, gli spostamenti con mezzo proprio verso altri comuni della stessa Regione o verso altre Regioni sono consentiti solo per lavoro, necessità, salute o per servizi che non siano disponibili nel proprio comune (ed è necessaria in questi caso l’autocertificazione).
Restano consentiti invece gli spostamenti dai comuni con un massimo di 5.000 abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, tranne che verso il capoluogo di provincia.
È vietato l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (tranne alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi).
A chi ha il green pass base, che si ottiene con tampone negativo, è vietato l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi), l’effettuazione di corsi di formazione in presenza e la pratica di sport di contatto all’aperto.
Insomma, nulla di diverso rispetto all’attuale situazione nella provincia di Trapani che si era già colorata di arancione lo scorso 15 gennaio.
In tutta l’Isola sono 126 comuni che avrebbero dovuto restarci – in base alle ordinanze del presidente Musumeci – fino al 26 gennaio, altri 11 fino al 2 febbraio. Il totale fa 139, cioè più di un terzo dei comuni siciliani.