Dalle 14 di oggi i passeggeri in partenza dalla Sicilia privi di green pass potranno attraversare lo Stretto di Messina a bordo dei traghetti esibendo l’esito negativo di un tampone antigenico o molecolare. La disposizione resta vigente fino alla cessazione dello stato di emergenza. La stessa facoltà è riconosciuta agli abitanti delle isole minori siciliane.
Lo prevede un’ordinanza firmata stamane dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, decorse inutilmente le 24 ore dall’ultimo appello al ministro della Salute dopo quello rivolto il 5 gennaio al premier Draghi, di introdurre una deroga all’attuale normativa anti Covid che prevede l’obbligo del green pass rafforzato per utilizzare il trasporto pubblico. Il provvedimento è stato adottato «al fine di garantire e salvaguardare la continuità territoriale, l’accesso e l’utilizzo dei mezzi marittimi di trasporto pubblico».
Chi sale a a bordo dei traghetti in auto o altro mezzo di trasporto deve rimanere al loro interno per tutto il tempo della traversata. I pedoni sono obbligati a restare negli spazi comuni all’aperto delle imbarcazioni, restando inibito l’accesso ai locali chiusi. In ogni caso, tutti i passeggeri devono indossare, per tutto il periodo di permanenza a bordo dei traghetti e degli altri mezzi di collegamento marittino, una mascherina Ffp2.
«Poniamo fine così – ha dichiarato Musumeci – a un’assurda ingiustizia ai danni soprattutto dei passeggeri siciliani. Una norma discriminatoria del governo centrale al quale abbiamo fatto appello già da due settimane, affinchè si rimediasse. E’ assurdo che nella Penisola ogni cittadino privo di vaccino mossa spostarsi da una regione all’altra, mentre per passare dalla Sicilia alla Calabria si debba esibire il certificato verde. Sanno tutti che non sono mai stato generoso con i no vax, ma qui si mette in discussione persino l’appartenenza della Sicilia al resto d’Italia. Voglio sperare che anche il governatore della Calabria – al quale ho preannunciato la mia iniziativa – intenda adottare lo stesso provvedimento. Roma deve smetterla di apparire arrogante o distratta verso i diritti dei siciliani».
«Ho i miei dubbi che questa ordinanza possa essere efficace senza che arrivi un provvedimento da parte dello Stato”, così ha commentato il provvedimento il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Micciché – . Secondo me l’ordinanza potrebbe non essere valida senza che arrivi una norma statale, dall’alto. Considero in qualche maniera utile questa ordinanza perché per impugnarla si deve riunire il Consiglio dei ministri e quindi può essere utile – aggiunge Micciché – . Ho parlato poco fa con il ministro Gelmini – racconta – le ho spiegato la situazione che tra l’altro conosceva già, mi ha detto che stanno valutando la validità dell’ordinanza, in ogni caso la considero utile anche a livello di provocazione».