Ha scritto al presidente della Regione e, per conoscenza, alla prefetta di Trapani, Carmelo Burgio, il commissario straordinario che regge attualmente le sorti del neonato Comune di Misiliscemi che raggruppa le ex otto frazioni trapanesi di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Pietretagliate, Palma e Salinagrande.
Nell’ordinanza di Musumeci che ieri ha collocato in “zona arancione” tutti i Comuni della provincia di Trapani a causa dell’aumento dei condagi Covid sulla scorta della relazione trasmessa dall’Asp al Dasoe, infatti, l’entità amministrativa, nata dalla “secessione” di alcune frazioni trapanesi e ufficialmente istituita con il voto dell’Ars il 3 febbraio 2021, non è indicata.
D’altro canto, anche gli stessi dati sull’andamento dei contagi distinti per Comune che l’Azienda Sanitaria Provinciale rende noti ogni giorno, non sono ancora separati da quelli riguardanti il territorio comunale di Trapani.
“Ho richiesto più volte all’Asp – dice Burgio – di separare i dati, nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica svoltasi alla Prefettura lo scorso 30 dicembre, sia con una serie di email del 6, del 10 e del 13 gennaio”.
Sempre secondo quanto riferito dal commissario straordinario, “nella prima richiesta di zona arancione formulata dall’Asp lo scorso 7 gennaio, era indicato anche il Comune di Misiliscemi” ma ieri, quando sono state trasmesse le schede con le informazioni epidemiologiche dei Comuni del Trapanese, non è stata distinta la situazione di Misiliscemi precisando che il numero degli abitanti indicato era comprensivo della popolazione del Comune di Misiliscemi (8.493)”.
Burgio sottolinea che “tale stato di cose non certifica l’inclusione del nuovo Comune nella zona arancione, precludendo l’adozione di misure cautelative di competenza dell’ufficiale di Governo in carica, né il sindaco di Trapani ha competenza sul territorio di Misiliscemi”.
“Non avendo i dati ufficiali sul contagio, si legge sul sito web del Comune di Misiliscemi – non si è provveduto all’adozione di ordinanza di sospensione delle attività didattiche in presenza delle scuole, con riserva di esaminare la situazione, avuta contezza dei dati richiesti”.
E’ chiaro che l’impasse vada risolta celermente e una volta per tutte, con i provvedimenti necessari e senza rimpalli di competenze, per dare le risposte dovute ai cittadini di quel territorio.